Uva: un’alleata per la bellezza della pelle

Un ottimo detox. Occhio a non abusarne troppo.

Fonte: ANSA

È il frutto della vite, formato da bacche (acini) più o meno piccole, rotonde o oblunghe, riunite in grappoli. Tante sono le varietà di colore che offre il frutto:  uve bianche, nere o rosate. Ma si distinguono anche a seconda dell’impiego: uve da tavola, uve da vino o uve da essiccare (varietà senza semi).

Le sue preziose qualità

L’uva è buona fonte di vitamine alleate della pelle, difatti contiene vitamina A, che favorisce la tonicità dei tessuti. Aiuta a contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi e a proteggere dallo stress ossidativo, responsabile dell’invecchiamento. Gli acini ridotti a purea, se applicati sulla pelle del viso e del collo, hanno un’azione astringente e rivitalizzante.

Non manca al suo interno anche la vitamina C che favorisce la produzione di collagene, proteina che mantiene la pelle elastica e contrasta gli stati infiammatori della pelle, responsabili di molti disturbi, tra cui la cellulite.

L’uva e le patologie

Questo frutto è indicato in caso di anemia e affaticamento, uricemia e gotta, artrite, vene varicose, iperazotemia, malattie della pelle. Ha un’azione antiossidante e anticancro, in quanto è ricca di polifenoli e di resveratrolo, presenti nella buccia dell’uva nera.

Non possiamo dimenticare le sue proprietà antivirali, grazie al contenuto di acido tannico e di fenolo, in grado di contrastare il virus dell’herpes simplex. Difatti, è consigliato applicare succo d’uva o mosto sulle labbra affette da herpes, in modo da velocizzare la guarigione.

È anche particolarmente utile in caso di stitichezza. Chi soffre di disturbi digestivi, dovrebbe mangiare gli acini d’uva senza buccia e semi.

Questo frutto ha un’azione detox.  Grazie all’ elevata concentrazione di potassio, è in grado di stimolare la diuresi e di favorire l’eliminazione dei ristagni, responsabili di ritenzione idrica e gonfiore.

Tenere gli eccessi sotto controllo

L’uva deve essere consumata con moderazione in caso di diabete e obesità. 100 grammi di uva forniscono circa 60 calorie. È  uno dei frutti più dolci, infatti, contiene quantità elevate di zuccheri semplici a rapido assorbimento che se consumati in eccesso favoriscono una produzione esagerata di insulina, un ormone che stimola la fame e favorisce l’accumulo di chili e l’insorgenza del diabete di tipo 2.

È consigliato abbinarla a tavola alle fibre della verdura di stagione che aiutano a rallentare l’assorbimento degli zuccheri, alle  proteine (carne, pesce, uova o legumi) e ai grassi buoni come quelli presenti nell’olio extravergine d’oliva e nella frutta secca (noci, mandorle ecc.) che permettono di aumentare l’effetto saziante.