Don Buonaiuto a Uno Mattina sul fine vita : “L'amore è la vera medicina per vivere”

La puntata di Uno Mattina ha dedicato spazio alla storica sentenza della Corte Costituzionale, per la quale il reato di suicidio assistito rimane nell'ordinamento italiano, “fatta eccezione per alcuni casi”, come quello di Fabiano Antoniani, noto come Dj Fabo. Gli studi erano in collegamento da Tarquinia, dove vivono, Carlo Marco, due fratelli di 30 e 35 anni, affetti da sclerosi laterale amiotrofica. Allo stato attuale, lo stadio della malattia consente loro ancora di interagire con le macchine ed utilizzare i puntatori oculari per comunicare con il mondo. Ma, davanti al sopraggiungere di complicazioni irreversibili, i due fratelli hanno espresso chiaramente di voler togliersi la vita: “È una loro scelta, bisogna assecondarli” ha detto con la voce rotta dalla commozione la mamma Sabrina, che di certo non si aspetta di condurre alla morte i propri figli: “È un gesto che si fa per amore” ha detto.

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Don Aldo: “Valorizzare la vita”

L'amore è stato al centro dell'intervento di don Aldo Buonaiuto, il sacerdote dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, intervenuto come ospite nella trasmissione: “Mi hanno colpito le parole di questa mamma – ha detto il sacerdote – che spera di vedere i propri figli vivere: queste parole sono espressione di quell'amore che è la vera medicina per vivere”. Don Aldo ha riportato all'attenzione i “casi simili” in cui versano alcune delle persone ospitate nella Comunità Papa Giovanni XXIII “e lì noi spingiamo le persone a valorizzare la vita“. Don Aldo ha, poi, citato l'appello che Papa Francesco ha rivolto sei giorni fa ai rappresentanti della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri: “Si può e si deve respingere la tentazione di usare la medicina per assecondare una possibile volontà di morte del malato, fornendo assistenza al suicidio o causandone direttamente la morte con l’eutanasia”, sottolineando, soprattutto, le parole del Santo Padre su “scelte che non sono, come potrebbero sembrare, espressione di libertà della persona, quando includono lo scarto del malato come possibilità, o falsa compassione“. 
L'appello di don Aldo Buonaiuto è che, dinanzi all'eventualità di aprire la strada “a quella che è un'eutanasia attiva”, il Parlamento arrivi a legiferare in materia: “Irreversibilità cosa significa? Che decisioni prenderà il legislatore davanti a una malattia?” si è domandato il sacerdote. Interrogativi che aprono, piuttosto che chiudere, una questione sensibile che non può essere archiviata con una sentenza senza che il Parlamento si esprima compiutamente in materia.