Salerno (Acli): “Servizio civile: un esperienza al servizio della cittadinanza”

L'intervista di Interris.it a Michela Salerno, referente di Acli Lombardia per il Servizio Civile

A sinistra la dott.ssa Michela Salerno, a destra il manifesto di “Level Up” (© Michela Salerno, © Acli Lombardia)

Il Servizio civile è nato nel 1972 come diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare. È stato quindi alternativo alla leva e, in quanto tale, inizialmente obbligatorio. Quasi trent’anni dopo, con la legge 64/2001, è stato istituito il Servizio civile nazionale su base volontaria, aperto anche alle donne. Nel 2005, dopo la sospensione del servizio di leva obbligatorio, il Servizio civile prosegue su base volontaria. Nel 2017, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo n.40, il Servizio civile da nazionale è diventato universale, con l’obiettivo di renderlo un’esperienza aperta a tutti i giovani che intendono servire la propria comunità attraverso i valori della solidarietà, nonviolenza, educazione alla pace e con la cittadinanza attiva. Interris.it, in merito al valore attuale del Servizio civile universale, ha intervistato Michela Salerno, membro dello staff dei referenti per il Servizio civile di Acli Lombardia.

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L’intervista

Salerno, che opportunità può rappresentare per i giovani il Servizio civile?

“Il Servizio civile rappresenta un’opportunità che può essere declinata con due grandi caratteristiche: da un lato è una delle prime possibilità che hanno i giovani per incontrare l’esperienza del volontariato, del servizio e del poter donare il loro tempo nonché le rispettive competenze alla cittadinanza e al bene comune. Inoltre, l’altra grande potenzialità insita nel Servizio civile è la possibilità di formarsi, imparare a capire meglio le proprie caratteristiche e, di conseguenza, affinarle e perfezionarle, acquisendo quindi una valenza orientativa”.

In che modo il Servizio civile può unire l’accrescimento delle competenze e l’innalzamento del principio solidaristico?

“In questo gioca un ruolo importantissimo la formazione, la quale è molto importante sia in termini di valore che di tempo. Il volontario è formato dalle Acli che lo accolgono, ma anche da formatori che trasmettono i valori insiti nel Servizio civile. Questo tipo di accompagnamento viene fatto per tutto il percorso da parte di specifiche figure denominate Olp e dai referenti che trasmettono ai giovani i concetti e i valori fondanti”.

Il Servizio civile rappresenta una cosiddetta “infrastruttura immateriale” per il nostro Paese e coinvolge quattordicimila enti. Che cosa si sentirebbe di dire a un giovane che vuole intraprendere questo percorso? Che auspici nutre per lo sviluppo di questa opportunità?

“Il pensiero che serbo in me quando incontro i giovani è ‘mettiti in gioco’. È chiaro che, per molti, il Servizio civile, rappresenta l’incontro con un’infrastruttura mai vista prima. Tendenzialmente, il pubblico che incontriamo, è composto da giovani che, sempre più spesso, percepiscono l’impegno necessario e le possibili difficoltà nel relazionarsi con contesti nuovi. L’invito che rivolgo a loro, quindi, è quello di mettersi in gioco e cogliere al massimo le opportunità presentate da questa occasione a loro offerta. Li esortiamo a stare in questa esperienza che, per vari motivi, hanno scelto e a proseguirla. Così facendo, tale momento, sarà per loro un ‘Level Up’, ovvero il motto che le Acli hanno scelto per il Servizio civile di quest’anno, il quale costituisce proprio un’occasione per ‘salire di livello’ e fare la differenza. A tal proposito vorrei che, il Servizio Civile, possa diventare, in misura sempre maggiore, una tappa importante nella formazione di ogni giovane”.