Pace (UNICEF Italia): “Perché è vitale per i bambini del mondo lavarsi le mani”

L'intervista di Interris.it a Carmela Pace, Presidente Unicef Italia, nella Giornata mondiale dell'igiene delle mani sull'importanza di questa pratica basilare ma preclusa a milioni di bimbi del mondo

Congo. Foto: UNICEF/UN0635207/Mulala

Oggi, 15 ottobre, si celebra la Giornata mondiale dell’igiene delle mani (Global Handwashing Day). Quest’anno il tema della Giornata è “Accelerare l’azione insieme. SALVARE VITE – Pulisci le mani“, un appello a unire e accelerare le azioni necessarie per mantenere l’igiene delle mani come una priorità assoluta, riducendo così la diffusione di infezioni e lo sviluppo della resistenza agli antibiotici, oltre a creare un sistema sanitario più sicuro e di qualità superiore. Il tema pone l’accento sul miglioramento dell’igiene delle mani incoraggiando i professionisti che lavorano nella sanità a unire le forze per ridurre la diffusione dell’infezione e l’emergere della resistenza agli antibiotici negli ambienti sanitari.

In questa Giornata mondiale per il lavaggio delle mani l’UNICEF ricorda che circa 800 milioni di bambini non hanno accesso, o hanno un accesso limitato, ai servizi per usufruire del lavaggio delle mani a scuola, a casa, in ambito sportivo a anche in ospedale. Interris.it ha intervistato la Presidente di UNICEF Italia, Carmela Pace, per evidenziate l’importanza di questa pratica igienica basilare.

La presidente di Unicef Italia, la dott.ssa Carmela Pace

Intervista a Carmela Pace (UNICEF Italia)

Perché è importante l’esistenza di una Giornata Mondiale dedicata specificatamente al lavaggio delle mani?

“Lavarsi le mani è uno degli strumenti fondamentali per prevenire le infezioni, e anche uno dei più vecchi ed efficaci. Ancora oggi, ogni giorno nel mondo, più di 1.000 bambini sotto i 5 anni muoiono per malattie legate ad acqua non sicura e servizi igienici inadeguati. Lavare le mani col sapone è uno dei modi più economici per migliorare la salute e il benessere riducendo la diffusione di diverse malattie prevenibili”.

In quali parti del Mondo questo semplice gesto non si compie e perché?

“In Africa sub sahariana il 63% delle persone che vivono in aree urbane (258 milioni) non ha accesso al lavaggio delle mani; In Asia Centrale e del Sud, il 22% delle persone che vivono in aree urbane (153 milioni) non ha accesso al lavaggio delle mani; circa il 50% dei bengalesi che vivono in aree urbane (29 milioni) e il 20% degli indiani che vivono in aree urbane (91 milioni) non ha servizi per lavare le mani a casa; In Asia orientale, il 28% degli indonesiani che vivono in aree urbane (41 milioni) e il 15% dei filippini che vivono in aree urbane (7 milioni) non ha servizi per lavare le mani a casa. Le persone che non hanno accesso al lavaggio delle mani non hanno a disposizione servizi igienici adeguati e/o fonti di acqua da poter utilizzare. Non è una questione di volontà, ma di possibilità”.

Foto: UNICEF/UN0376829/Esiebo

Quanti bambini nel mondo non hanno accesso, o hanno accesso limitato, ai servizi igienici (a casa, nelle scuole, negli ospedali o in altre strutture)?

“I dati sono sconcertanti: nel 2020, infatti, solo il 71% delle persone nel mondo ha avuto accesso a un luogo e a una struttura per lavarsi le mani con acqua e sapone nella propria casa. Inoltre, 2,3 miliardi di bambini non hanno risorse per lavarsi le mani a casa, comprese 670 milioni di persone che non hanno del tutto impianti per lavare le mani. La situazione non migliora quando si parla di servizi sanitari: nel mondo 3,85 miliardi di persone non dispongono di impianti idrici (strutture per lavarsi le mani) di base dotati di acqua e sapone o di un disinfettante per le mani a base di alcol nei luoghi in cui i pazienti ricevono le cure e nei bagni di queste strutture. Nelle scuole, nel 2021, il 58% su 121 paesi aveva servizi igienici di base (strutture per lavare le mani con acqua e sapone), lasciando 802 milioni di bambini senza accesso a impianti idrici di base a scuola”.

La semplice abitudine di lavare le mani con il sapone può salvare decine di migliaia di vite ogni anno. A quali malattie vanno incontro i bambini che non hanno la possibilità di lavarsi le mani con acqua e sapone?

“La mancanza di igiene delle mani è una delle principali cause di morte dei bambini sotto i cinque anni a livello mondiale. Quasi tutte le cause di diarrea dei bambini sono provocate da infezioni, ciò significa che la maggior parte di queste morti sono assolutamente prevenibili. Con un’azione così semplice ed efficace, si possono ridurre le malattie diarroiche del 30%; le infezioni respiratorie acute fino al 20%; le morti infantili causate da infezioni del 27%; le giornate di scuola perse del 43%”.

Afghanista. Foto: UNICEF/UN0678791/Naftalin

Oltre alla salute, quale altro impatto ha il “divario igienico” esistente tra bambini “ricchi” e “poveri” su questi ultimi?

“Sebbene la popolazione urbana sia particolarmente a rischio di infezioni respiratorie virali a causa della densità della popolazione e di una più frequente possibilità di ritrovarsi in spazi affollati come mercati, trasporti pubblici o luoghi di culto, le persone che vivono in sobborghi urbani poveri – la peggior forma di insediamento informale – sono maggiormente a rischio. Basti pensare che circa il 47% dei sudafricani che vivono in aree urbane (18 milioni di persone) non ha servizi di base per lavare le mani a casa, mentre gli abitanti più ricchi hanno probabilità circa 12 volte maggiori di avere accesso a questo tipo di servizi”.