Attentato sinagoga di Roma: l’appello Ucei per una società contro l’odio

L’Unione delle Comunità ebraiche italiane si appella alla società italiana affinché condanni e sradichi oggi e sempre ogni atto di odio e terrorismo antisemita

Foto di John Sherbourne su Unsplash

Il 9 ottobre 1982 un commando di terroristi palestinesi spararono colpi di mitra contro i fedeli che uscivano dal Tempio Maggiore di Roma. Morì un bimbo di due anni, Stefano Gaj Tachè. Oggi l’Unione delle Comunità ebraiche italiane chiede alla società civile di rinnegare l’odio antisemita”.

Attentato sinagoga di Roma: l’appello Ucei per una società contro l’odio

L’Italia ebraica ricorda il feroce attentato di matrice palestinese portato contro il Tempio Maggiore di Roma il 9 ottobre del 1982 e – si legge in una nota dell’Ucei diffusa oggi – “si stringe nell’abbraccio in memoria di Stefano Gaj Tachè, il bambino che pagò con la propria vita, e di tutti i feriti. La legittimazione di 41 anni fa ad agire e a proteggere da ogni riparazione giudiziaria i responsabili è la fonte del fiume di radicalizzazione che viviamo oggi come anche della legittimazione delle organizzazioni terroristiche. L’Unione delle Comunità ebraiche italiane si appella a tutta la società italiana affinché riconosca, condanni e sradichi oggi e sempre ogni atto di odio, affinché garantisca protezione alle Comunità ebraiche e sostenga Israele nella guerra contro il terrorismo antisemita”. (Fonte: AgenSIR)

Meloni: “”Nessuno ha pagato per le bombe e le raffiche di mitra”

Il  ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, assieme al presidente della Comunità ebraica Romana Victor Fadlun, al rabbino capo Riccardo Di Segni, alla presidente delle Comunità Ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e all’ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar, hanno deposto le corona di alloro a largo Stefano Gaj Taché nel quartiere ebraico della Capitale, nel giorno dell’anniversario dell’attentato terroristico palestinese del 9 ottobre 1982 alla Sinagoga, in cui rimase ucciso Stefano Gaj Taché, di soli due anni, e dove rimasero ferite altre 37 persone. Alle 9.50 è stato il sindaco Roberto Gualtieri ad aver deposto con la Comunità, la corona del Comune di Roma. “Nessuno ha pagato per le bombe e le raffiche di mitra che quel giorno hanno spezzato la vita di Stefano, devastato una famiglia, provocato dolore in tante altre e sconvolto un’intera comunità”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ricordando l’attentato.

Fonte: Ansa