Truffa ai danni dello Stato: si dichiarava nullatenente ma ecco cosa possedeva

Veronese indagata. Oltre 200mila euro accumulati in sanzioni, cartelle esattoriali, bolli, pedaggi autostradali.

Verona. Giovane donna 27enne risultava nullatenente, pur essendo proprietaria di 315 veicoli che faceva movimentare senza dichiarare alcun reddito. Grazie all’apertura di una partita IVA per il commercio di auto, ha persino percepito l’indennità Covid dall’Inps. È stata smascherata dalla polizia Locale di Verona  grazie al database “Giano” e alle indagini della Procura di Milano con la Sezione di polizia giudiziaria dei Carabinieri dell’Ufficio Intestazione Fittizia Veicoli. I veicoli, a lei intestati, sono stati utilizzati da sconosciuti per commettere, in tutta Italia, fatti criminosi, quali furti in appartamento e colpi al bancomat. Più di 200mila euro sono arrivati ad accumulare in sanzioni al Codice della strada, cartelle esattoriali, bolli, pedaggi autostradali.

Si sono perse le tracce

La rea risulta irreperibile, per cui il Comando della Polizia Locale ha provveduto alla sua cancellazione dall’anagrafe. Mentre la Procura di Milano ha emesso un provvedimento di blocco anagrafico a suo carico, notificato al PRA e alla Motorizzazione, che le impedirà la vendita o l’ acquisto di veicoli. Sono stati radiati tutti  veicoli, registrati a suo nome al PRA,  e, nel caso in cui vengano rintracciati sul territorio, si procederà al loro sequestro e poi alla confisca.

L’indagine

La veronese è stata iscritta nel registro degli indagati per induzione in errore verso pubblici ufficiali del PRA e della Motorizzazione e, inoltre, per il reato di truffa ai danni dello Stato per l’apertura della partita IVA fittizia. Daniele Polato, assessore alla Sicurezza del Comune di Verona, commenta così la vicenda : “Un caso in cui la realtà supera l’immaginazione. Non c’è limite alla delinquenza di certe persone, che non esitano a compiere reati a danno della collettività sperando di rimanere impuniti”.