Tensioni in Thailandia per la scelta del nuovo premier

Il favorito a diventare premier è Pita Limjaroenrat. Se non dovesse essere eletto, le tensioni rischiano di sfociare in proteste e scontri di piazza

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Il Parlamento thailandese si riunisce oggi per eleggere il nuovo primo ministro. Questui  che rimpiazzerà l’ex generale Prayuth Chan-ocha. Questi, nell’agosto 2022 fu sospeso dall’incarico di primo ministro per aver ricoperto la carica oltre il limite massimo di 8 anni previsto dalla costituzione. Si temono tensioni o scontri durante le già previste manifestazioni di piazza nella capitale Bangkok.

Thailandia: Parlamento sceglie nuovo premier, rischio tensioni

Il nuovo Parlamento thailandese si riunirà oggi per eleggere il primo ministro che rimpiazzerà l’ex generale Prayuth Chan-ocha, in un quadro di grande incertezza istituzionale e con previste manifestazioni di piazza all’esterno dell’edificio e in altre aree della capitale Bangkok.

Teoricamente favorito a diventare premier è Pita Limjaroenrat, leader del partito di governo Move Forward, che ha ottenuto il 38% dei voti alle elezioni di maggio. La coalizione messa assieme da Pita potrà godere dell’appoggio di 311 deputati in una Camera da 500 seggi. Ma per essere eletto premier servono 376 voti, dato che la votazione avviene a Camere riunite, assieme ai 250 senatori nominati dall’alto durante l’esecutivo dell’ex giunta militare. Dato che il Senato è parte integrante dell’establishment conservatore e monarchico ideologicamente ostile al ‘Move Forward’ e alle sue richieste progressiste, su tutte la riforma della legge di lesa maestà, le previsioni sono che Pita non otterrà il numero di voti necessari. Il quadro è ulteriormente complicato dall’accusa a Pita di essersi candidato mentre era in possesso di azioni di un’emittente televisiva (che non trasmette dal 2007), in un caso giudiziario su cui è stata chiamata a pronunciarsi la Corte costituzionale, e che è largamente considerato un cavillo dell’establishment per eliminare un rivale politico. Nel caso Pita non diventi premier, non è chiaro chi potrà ottenere i 376 voti necessari per formare un esecutivo. Le tensioni rischiano però di sfociare in proteste di piazza, che già ieri sera sono state organizzate da centinaia di simpatizzanti del Move Forward nel centro di Bangkok, e con molti più partecipanti attesi per stasera.

Fonte: Ansa