Sting ama la Messa in latino

Dopo aver incontrato Papa Francesco in Vaticano all'udienza generale di due giorni fa, Sting torna a parlare del suo rapporto con la fede. In un'intervista concessa a Roma al National Catholic Register, il cantautore inglese si è detto “grato” e “riconoscente” per le sue radici cattoliche. Il leader dei “The Police” ha avuto un'educazione religiosa ed aveva confessato in precedenza di essere cresciuto in una “comunità fortemente cattolica”. Cattolica era anche la scuola da lui frequentata a Newcastle, la St Cuthbert's Grammar School gestita dai gesuiti.

Un'intervista non banale

Nell'intervista alla testata americana, Sting ha ammesso che nella sua formazione come musicista ha influito molto la conoscenza della musica sacra. “Ero un chierichetto e ho imparato la Messa in latino – ha raccontato il cantante inglese – ho imparato ad adorare il canto gregoriano, quella Messa cantata. Continuo a pensare di portare alcune di quelle cadenze nella mia composizione quando compongo. Quindi sono grato per questo”.

'Il giudizio universale'

Recentemente, l'artista britannico ha composto il 'Dies Irae', tema musicale dello spettacolo 'Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel', dedicato all'opera più famosa del pittore toscano. Su questo suo ultimo lavoro Sting ha spiegato il ricorso al latino: “C'è qualcosa nelle cadenze e nel ritmo della musica in latino che è molto speciale”.

I sacramenti

Sulla prospettiva di tornare ad essere un cattolico praticante, il cantante inglese ha detto: “Non ho intenzione di dire di no, probabilmente cercherò i sacramenti alla fine della mia vita.” Quello dei sacramenti è un tema che ritorna nella carriera dell'artista che nel brano 'All this Time' del 1991 aveva parlato dell'estrema unzione. Un testo autobiografico che ripercorreva la recente morte del padre. Sul rapporto tra musica e fede nel suo percorso artistico, l'autore di “Englishman in New York” ha espresso concetti profondi: “La musica – ha detto Sting – è il mio percorso spirituale, è la mia connessione a qualcosa di più grande di me. È qualcosa d'infinito, legata al mio cattolicesimo. Trovo che la mia musica preferita sia in realtà la musica sacra. Ascolto molto Bach, amo la sua Messa”.

Sulla Messa in latino

Ad una domanda specifica sul rito romano in forma straordinaria, il cantante inglese sembra apprezzare la “liberalizzazione” voluta da Benedetto XVI nel 2007 con il 'Summorum Pontificum': “Capisco le ragioni dell'introduzione del volgare negli anni '60. Non penso che si dovrebbe tornare alla Messa in latino, ma penso che sia qualcosa che puoi scegliere di praticare, o scegliere di ascoltare se ti piace. È piuttosto adorabile. La musica di quella lingua è importante per me”.