Polemiche per un nuovo sponsor della Nazionale italiana

Calcio italiano e gioco d'azzardo, proseguono le polemiche. Si apprende dal sito specializzato AgiMeg (la cui pagina attualmente è però indisponibile) e da Avvenire che la Lega calcio di Serie A ha sottoscritto un accordo di sponsorizzazione con la 1XBet, una grande azienda russa di scommesse.

È la seconda volta che accade, dopo che nel 2016 la Nazionale di calcio ha deciso di sponsorizzare la Intralot, azienda italiana di scommesse. All'epoca si alzò un polverone, in quanto fu ritenuto da molti inopportuno che la massima rappresentanza calcistica del Paese promuovesse un sito di scommesse e azzardo.

La posizione dei monopoli

Stavolta la polemica è destinata ad infiammarsi ancora di più. Infatti il partner scelto – rileva Avvenire dopo aver contattato l'Agenzia delle dogane e dei monopoli (Aams) – opera in Italia senza una licenza. “1XBet non ha concessione, è contra legem – hanno riferito dalla Aams ad Avvenire –. In Italia si può fare raccolta di gioco solo con una concessione, è una certezza. Come il fatto che dopo un gior- no ne viene un altro”.

Inoltre – aggiungono da Aams – “la legge 401 del 1989, all’articolo 4, fa espresso divieto di assumere la qualifica di sponsor a soggetti che non hanno autorizzazione alla raccolta di gioco e c’è anche una sanzione”. I siti di scommesse on line – scrive ancora il quotidiano dei vescovi – dovrebbero avere indirizzo che termina con '.it' e invece 1XBet ha '.com'. C’è solo un sito in italiano ma non è autorizzato.

Poca trasparenza

La Aams oltre quindici giorni fa ha segnalato l'anomalia alla Lega calcio Serie A. “Lo abbiamo fatto – spiegano – per la tutela del mercato e anche per un rapporto tra istituzioni che si devono coordinare. Se c’è una legge va rispettata. Nulla giustifica. Il messaggio è fuorviante. Questa società viola la legge”. Del resto – concludono – “chi non è costretto dalle regole del mercato e quindi anche da quelle finanziarie e di tassazione, offre il prodotto a più basso costo e quindi la gente si sposta su loro, purtroppo, magari anche perché promettono grandi vincite”.

Stando a quanto aveva riportato il sito AgiMeg, sembrerebbe inoltre che non sempre queste vincite vengono garantite. “L’aspetto più inquietante di tutta la vicenda – si legge – oltre all’assenza di licenza per poter operare sul mercato italiano, riguarda quella che sembra essere la poca trasparenza di questo boomaker, soprattutto nel pagamento delle vincite”. E si riportano le testimonianze di persone che “avendo vinto somme importanti, si ritrovano nell’impossibilità di poterle ritirare”.

Il precedente del 2016

Nell'ottobre 2016, a seguito dell'accordo di sponsorizzazione tra Nazionale italiana e Intralot, Avvenire lanciò la campagna “Azzurro vergogna”, suscitando interrogazioni parlamentari e dibattito pubblico. “La sponsorizzazione con Intralot? Nella vita si può anche sbagliare. L’importante è saperlo riconoscere”, spiegò Carlo Tavecchio, presidente della Federcalcio. “È un contratto che ho deciso di non rinnovare e ci tengo a specificare che questi 1,5 milioni di euro di sponsorizzazione li devolveremo in beneficenza“, aveva poi annunciato Tavecchio durante un’audizione alla Commissione Antimafia.