Strage di Praga: identificate tutte le vittime

La polizia ceca ha dato un volto e un nome a tutte le vittime della strage compiuta dal ventiquattrenne David Kozak

Polizia arresto
Foto di Max Fleischmann su Unsplash

La Polizia ha identificato le vittime del massacro compiuto dal ventiquattrenne David Kozak nell’Università Carolina di Praga. Intanto, dal profilo del killer emergono dettagli inquietanti.

Massacro a Praga

È salito sul tetto della facoltà di Filosofia dell’Università Carlo di Praga e ha iniziato a sparare all’impazzata uccidendo 13 persone e ferendone 24. Poi si è suicidato o, forse, è stato eliminato degli agenti accorsi. David Kozak, 24 anni, ceco, studente della stessa università, poco prima della strage aveva ammazzato il padre nell’area di Kladno a una trentina di chilometri dalla capitale. “Non c’è alcuna indicazione che questo crimine abbia qualche collegamento con il terrorismo internazionale”, ha affermato il ministro dell’Interno ceco Vit Rakusan cercando in qualche modo di rassicurare la gente scioccata da quella che politici e osservatori definiscono come la più grave tragedia della storia della Repubblica Ceca. E “scioccato” si è detto anche il presidente ceco Petr Pavel postando su X le sue condoglianze.

La polizia ceca ha identificato durante la notte 13 delle 14 vittime della strage alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Carlo. Tra i 25 feriti ci sono 3 stranieri, ma nessuno di nazionalità italiana: l’informazione è stata confermata all’ANSA dal Ministero degli Esteri ceco. Il governo ha proclamato per domani, il 23 dicembre la giornata di lutto nazionale.

“Attacco premeditato”

“Si è trattato di un attacco violento premeditato“, ha detto il capo della polizia Martin Vondrasek mentre già rimbalzavano sui media le frasi deliranti di una sorta di diario scritto dal killer nei giorni scorsi su Telegram. “Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e possibilmente suicidarmi… ho sempre voluto uccidere, pensavo che sarei diventato un maniaco in futuro” ma “ho realizzato che era molto più conveniente fare una strage di massa invece di essere un serial killer”, scriveva sul social Kozak, occhi chiari e faccia pulita da ragazzino nella foto che campeggia su tutti i siti.

Un profilo inquietante, psichiatrico, di un ragazzo che, sempre su Telegram, ha detto di essersi ispirato ad Alina Afanaskina, una ragazzina russa di 14 anni che a inizio dicembre ha sparato a un compagno di classe, ferito altre cinque persone e poi si è sparata. Fonte di ispirazione anche un altro episodio: la sparatoria in una scuola a Kazan, in Tatarstan, nel maggio 2021 quando furono uccise nove persone, tra cui sette studenti, e ferite più di 20.

I post inquietanti

Tra i paranoici deliri di cui sono inondati quotidianamente le piattaforme nessuno si era accorto di quel ragazzo che ancora il 17 dicembre postava: “Odio il mondo e voglio lasciare quanto più dolore possibile“. La polizia sta verificando l’autenticità dei messaggi e intanto ha ricostruito la sequenza degli eventi che mostrano come Kozak avesse pianificato accuratamente la strage. La carneficina è iniziata in mattinata con il ritrovamento, alle 12.40, del corpo senza vita del padre nella sua casa a una trentina di chilometri da Praga. La polizia, in allarme, ha evacuato un edificio dell’università dove alle 14.00 quello che era ancora un sospettato sarebbe dovuto andare per una lezione. Ma Kozak ha beffato gli agenti andando in un altro edificio dove ha aperto il fuoco che ha provocato la strage.

Fonte: Ansa