Sondaggio che va, sondaggio che viene

Abbiamo sottolineato più volte che la politica ormai è scandita da sondaggi. Bene che vada settimanali. Questo comporta il nascere di più problemi. Intanto i media trasformano ogni dato, in molteplici ragionamenti che non interessano alla gente, infatti, non si parla mai di temi economici, sociali o istituzionali. Si tende a vivere le crescite e decrescite di consensi virtuali di un brevissimo scorcio di tempo, come crolli o trionfi delle singole formazioni politiche, come se si stesse assistendo ad una trasmissione di “calcio minuto per minuto”, con tanto di tifosi incapaci di dare giudizi oggettivi.

Questi trionfi o crolli virtuali, immancabilmente legittimano la richiesta di elezioni politiche, come si fosse in una borsa: se il titolo è richiesto così tanto, il prezzo non può che aumentare. Nel caso della politica si traduce: chi ha un consenso in ascesa, non può che governare. In una situazione di questo tipo tutto è provvisorio è mutevole, la responsabilità non vale una cicca, la partecipazione dei cittadini che è cosa diversissima dal tifo, non può che rarefarsi. Per queste ragioni e tante altre, le cose vanno male e bisogna presto cambiare