Israele: “Ucciso a Gaza il capo della Shura di Hamas”

Il bilancio delle vittime degli ultimi raid aerei israeliani notturni nel sud di Gaza è salito ad almeno 54 morti. Ucciso il capo della Shura di Hamas

Prosegue la controffensiva israeliana dopo l’attacco di Hamas di sabato 7 ottobre. Il bilancio delle vittime nel sud di Gaza è di almeno 54 morti, tra cui molte donne e bambini. Israele dichiara di aver ucciso a Gaza il capo della Shura di Hamas. Sono 500 mila gli sfollati interni israeliani dopo l’attacco di Hamas.

Gaza: bilancio raid Israele sale ad almeno 54 morti

Il bilancio delle vittime degli ultimi raid aerei israeliani nel sud di Gaza è salito ad almeno 54 morti, secondo fonti palestinesi citate da Al Jazeera. Almeno 28 delle persone uccise provenivano dal campo di Al Shawt a Rafah, rendo noto l’emittente in lingua araba. Tra le vittime ci sarebbero molte donne e bambini.

Israele: “Ucciso a Gaza il capo della Shura di Hamas”

Le forze di difesa israeliane Idf e lo Shin Bet hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per annunciare che Asma al-Mazini, capo del Consiglio della Shura di Hamas, è stato ucciso durante le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza. Lo riporta Haaretz. Secondo la dichiarazione, al-Mazini era il “ministro” responsabile dei prigionieri di Hamas nelle carceri israeliane e ha diretto attacchi terroristici contro Israele. Al-Mazini era responsabile dei negoziati sullo scambio del soldato israeliano catturato Gilad Shalit.

Israele: 500 mila gli sfollati interni dopo attacco Hamas

Sono quasi 500.000 gli sfollati interni israeliani dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, ha detto oggi il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) in conferenza stampa. “Circa mezzo milione di israeliani sono sfollati” all’interno dei confini del Paese. “Abbiamo evacuato tutto il sud di Israele, tutte le località vicine alla Striscia di Gaza, seguendo le direttive del governo. Abbiamo fatto lo stesso nel nord, dove sono state evacuate 20 località vicine al confine”, ha detto l’ufficiale dell’Idf. “La maggior parte di queste persone se ne sono andate di propria iniziativa e ora è in corso l’evacuazione della città meridionale di Sderot”, ha spiegato la fonte. “Non vogliamo che i civili si avvicinino alle zone di combattimento. Vogliamo soprattutto proteggere i nostri cittadini dagli effetti devastanti della guerra”, ha affermato. “Gli sfollati hanno trovato rifugio presso i parenti nel centro del Paese, zone più sicure. Si tratta di uno spostamento di popolazione significativo in Israele e di cui si parla molto poco. La situazione a Gaza è peggiore”, ha ammesso l’ufficiale delle Idf.

Dopo gli attacchi del movimento islamico palestinese che hanno causato la morte di 1.400 persone in Israele, l’esercito ha bombardato la Striscia di Gaza e si prepara per un’offensiva di terra provocando grandi movimenti di popolazione nella piccola enclave soggetta al blocco terrestre, aereo e marittimo israeliano da 15 anni. Un milione di persone, secondo l’Onu, sono fuggite in una settimana dal nord della Striscia verso il sud del territorio. Secondo le autorità palestinesi locali, gli attacchi di ritorsione condotti da Israele dal 9 ottobre hanno ucciso almeno 2.750 persone, la maggior parte dei quali civili palestinesi tra cui centinaia di bambini.

Fonte: Ansa