THAILANDIA: E’ INIZIATO IL PROCESSO ALL’EX PREMIER SHINAWATRA, RISCHIA 10 ANNI DI CARCERE

È iniziato in Thailandia il processo a carico dell’ex primo ministro Yingluck Shinawatra, che rischia una condanna a 10 anni di carcere per corruzione. “Sono innocente. E spero che il tribunale mi renderà giustizia”, ha detto l’ex premier thailandese a margine dell’udienza. Accusata di negligenze per il suo ruolo nello schema di sussidi per la produzione del riso, secondo l’accusa il programma era mirato alla compravendita di voti e sarebbe costato miliardi di dollari alle casse dello stato. L’ex primo Ministro comunque respinge con forza ogni accusa.

La prossima udienza è stata fissata per il 21 luglio prossimo. In attesa di questa data, Yingluck Shinawatra dovrà ottenere un permesso speciale dal tribunale ogni volta che intenderà lasciare il Paese. Analisti ed esperti di politica thai sottolineano però che il processo e il suo esito potrebbero alimentare ulteriormente le divisioni e fratture in un paese attraversato ormai da anni, da una crisi politica. il timore è che possano riprendere le proteste di piazza che, in passato, più di una volta sono sfociate in episodi di violenza e guerriglia urbana, con decine di morti e feriti. I sostenitori di Yingluck, le “camicie rosse”, parlano di un piano in atto da tempo per eliminare la famiglia Shinawatra e il suo partito dalla vita politica ed economica della Thailandia. Infatti, il fratello, Thaksin Shinawatra, ha scelto l’esilio per evitare numerosi anni di prigione per corruzione, dopo il colpo di Stato ai suoi danni del 2006.

Dal 2005 la nazione è teatro di profondi scontri tra “camicie rosse”, vicine agli Shinawatra, e le “camicie gialle”, rappresentanti dei democratici. Nel 2010 gli scontri fra manifestanti e polizia hanno causato un centinaio di vittime e l’apice lo scorso maggio, con il colpo di stato militare che ha causato 27 morti. Tuttora detengono loro il potere, con il capo delle Forze armate nominato Primo Ministro che ha il compito di riformare lo stato, anche se si ignorano i contenuti di tali riforme, tanto che si teme una deriva autoritaria.