A Greccio una sfilata dei mitici anni ’60 per unire le generazioni

L'intervista di Interris.it a Carla Ilari, presidente de "La Cappelletta" e organizzatrice della sfilata anni '60 a Greccio che ha unito due generazioni nella città del primo presepe

Foto di gruppo della sfilata anni '60 a Greccio. Foto di Danilo Marcucci

Un importante appuntamento di promozione sociale si è svolto nei giorni scorsi a Greccio, comune rietino noto soprattutto per ospitare un santuario fondato da San Francesco e per essere il luogo dove il poverello d’Assisi inventò il presepe. Greccio fa parte del Cammino di Francesco e, dal 2016, è parte del club dei borghi più belli d’Italia. Quest’anno inoltre è un anno speciale: è l’ottavo centenario dalla prima rappresentazione del presepe di San Francesco (1223-2023).

Il primo presepe

L’usanza di fare una rappresentazione tridimensionale della tradizione pittorica della Natività ebbe origine all’epoca di San Francesco d’Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio il primo presepe dopo aver ottenuto l’autorizzazione da papa Onorio III. Francesco era tornato da poco (nel 1220) dalla Palestina e, colpito dalla visita a Betlemme, volle rievocare la scena della Natività in un luogo, Greccio, che trovava tanto simile alla città palestinese. Tommaso da Celano, cronista della vita di San Francesco, descrive così la scena nella prima Vita: “Si dispone la greppia, si porta il fieno, sono menati il bue e l’asino. Si onora ivi la semplicità, si esalta la povertà, si loda l’umiltà e Greccio si trasforma quasi in una nuova Betlemme”.

La sfilata di moda “I favolosi anni ’60”

Il “Centro Sociale la Cappelletta”, presieduto da Carla Ilari storica presenza grecciana, ha organizzato e realizzato domenica scorsa nel centro storico del borgo reatino una sfilata di moda con capi di abbigliamento originali degli anni ’60, prestati – insieme a diversi oggetti storici – dai vari paesani e indossati dalle figlie e dalle nipoti dei legittimi proprietari. Il tutto all’aperto, in un luogo simbolo della bella Greccio. Il fine non è solo rievocativo o prettamente turistico, ma sociale. Interris.it ha intervistato la presidente e organizzatrice dell’evento, Carla Ilari.

La locandina dell’evento e Carla Ilari, presidente de “La Cappelletta”

L’intervista a Carla Ilari de “La Cappelletta”

Cosa è “La Cappelletta?

“E’ un’associazione fondata nel 2007 come centro anziani poi diventata associazione di promozione sociale (Aps) che ha mantenuto anche la sua funzione di aggregazione sia per giovani, sia per meno giovani”.

Perché questo nome?

A sinistra: la presentatrice Catiuscia Rosati. Nei riquadri: i modelli e le modelle in sfilata. Foto: Danilo Marcucci

“Per richiamare un luogo simbolo di Greccio. La Cappelletta è infatti una piccola cappella in cima al monte Lacerone, a 1.205 metri; è un luogo dove la spiritualità prende il sopravvento su tutto il resto. Infatti, secondo ciò che ci ha tramandato la storia, questa fu la prima dimora del poverello di Assisi quando decise di stabilirsi a Greccio. L’edificio che oggi si trova dove sorgeva la Cappelletta è stato fatto costruire, nel 1712, da Papa Clemente XI, in memoria di San Francesco da Assisi. E’ un posto bellissimo anche dal punto di vista naturalistico: da lì si vede tutta la pianura reatina, i santuari francescani e, col bel tempo, anche Roma”.

Come è nata l’idea della sfilata?

“Questa è la seconda sfilata estiva che organizziamo a Greccio. In questa edizione, dedicata agli anni ’60, ha collaborato Riccardo Camerini, giovane nato a Greccio e attualmente studente dell’accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia. Lo spettacolo è stato condotto dalla giornalista Catiuscia Rosati. L’idea è nata per creare le condizioni di incontro tra generazioni diverse. Le esperienze che hanno gli anziani vanno raccontate, condivise, ascoltate e tutelate. Esse sono un patrimonio storico che merita di essere conosciuto dalle nuove generazioni. L’anno scorso abbiamo fatto sfilare giovani modelle con gli abiti da sposa delle madri o delle nonne”.

Gli abiti anni ’60 indossati dalle giovani modelle. Foto: Danilo Marcucci

Qual è il fine sociale dell’evento?

“Tutelare il rapporto tra generazioni diverse e raccontare la moda ed il costume dei mitici anni sessanta. Lo scopo principale resta quello di creare momenti di incontro e di socializzazione che vedono i nipoti indossare gli abiti dei propri nonni e di entrare così nel loro mondo, anche se molto distante nel tempo. Inoltre, un secondo aspetto rilevante è quello di far vivere il nostro borgo attraverso scorci bellissimi ma poco noti. L’anno scorso abbiamo sfilato nella piazzetta dell’Hotel della Fonte; quest’anno abbiamo scelto una nuova location: la strada di Largo Betlemme che dalla parrocchia scende in piazza. Al di fuori dell’intrattenimento, il fine è soprattutto promuovere uno scambio di esperienze tra giovani e adulti”.

Alcuni dei modelli indossati nella sfilata anni ’60. Foto: Danilo Marcucci

Quale riscontro avete avuto?

“L’evento ha richiamato molti turisti, curiosi, grecciani e famiglie del posto e non. E’ stato lodato anche dal sindaco di Greccio, Emiliano Fabi, che in un post ha scritto: ‘Congratulazioni per questa seconda edizione della sfilata estiva a Greccio, quest’anno con un tema importante come la memoria del nostro passato e soprattutto di un periodo importante della nostra storia pieno di tantissime contraddizioni e trasformazioni in ambito economico, sociale e culturale che per tanti versi costituiscono in parte le fondamenta anche del nostro vivere attuale quotidiano. Un’atmosfera bellissima vissuta dall’intera comunità’. Il primo cittadino ha espresso bene il messaggio che come Associazione volevamo trasmettere ai presenti”.

Quali sono i prossimi appuntamenti?

“Per la prossima sfilata estiva ci stiamo ancora pensando. Sarà comunque un tema che legherà le diverse generazioni. Intanto, il prossimo 17 settembre – memoria delle stigmate di San Francesco – si svolgerà la consueta ‘festa della Cappelletta’. Si farà una passeggiata fino alla Cappelletta dove si celebrerò la Santa Messa e si concluderà tutti insieme con il pranzo in vetta. E’ una bellissima ricorrenza, molto sentita. L’anno scorso partecipò – per la prima volta in assoluto – l’allora vescovo di Rieti, Mons. Domenico Pompili. Quest’anno speriamo nella presenza del nuovo presule, don Vito Piccinonna. E poi ad ottobre un altro evento importante: la festa dei nonni! Non sappiamo ancora di preciso cosa faremo, ma sarà una cosa in grande con giochi storici tra nonni e nipoti per legare le generazioni. Vi aspettiamo tutti a Greccio, il borgo del primo presepe!”.