Gli obiettivi della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

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Ama il Signore Dio tuo… e ama il prossimo tuo come te stesso”, questo il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si svolge dal 18 al 25 gennaio, le due date comprendono simbolicamente la “Festa della Cattedra di San Pietro” e si concludono in modo significativo nella “Festa della Conversione di S. Paolo”, l’Apostolo delle genti.

Il sussidio per questo 2024 è stato preparato da un Gruppo economico locale del Burkina Faso, coordinato dalla Comunità di Chemin Neuf. Alla stesura del testo hanno collaborato, anche i fratelli e le sorelle dell’Arcidiocesi di Ouagadougou, la capitale del paese dell’Africa Occidentale, dalle Chiese protestanti e dagli organismi ecumenici.

Ideatore e promotore della Settimana, fu nel 1908, un sacerdote anglicano Paul Watson (1863-1940), con lo scopo di promuovere l’ecumenismo attraverso la preghiera, e il ravvicinamento tra la Chiesa cattolica e quella anglicana e insieme a madre Lurana White (1870-1935) si convertì al cristianesimo il 30 ottobre del 1909.

Doveva tuttavia passare parecchio tempo prima che l’iniziativa diventasse operante. Infatti soltanto dopo il 1930, un altro sacerdote straniero, il cattolico Paul Couturier (1881-1953), di Lione poté inaugurare una settimana di preghiera universale, che riscosse subito ampi consensi anche tra i protestanti, gli anglicani e gli ortodossi.

Gli eventi della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani spesso coinvolgono la lettura comune delle Scritture, la preghiera reciproca tra le diverse tradizioni cristiane e l’approfondimento delle questioni che riguardano l’unità della Chiesa. Questa settimana è un momento significativo per riflettere sul comune patrimonio cristiano, superare le divisioni e lavorare insieme per promuovere una maggiore comprensione e collaborazione tra le chiese.

Possiamo aggiungere che solo a partire dal 1968, durante il pontificato di Paolo VI e con gli sviluppi del Concilio Vaticano II (1962-1965), la Settimana comincia a strutturarsi con un tema e con la presenza il 25 gennaio del Papa che celebra i vespri nella basilica di S. Paolo fuori le Mura.

Il tema proposto quest’anno: “Ama il Signore Dio tuo…e ama il prossimo tuo come te stesso”, tratto dal Vangelo di Luca è un invito per tutti e come leggiamo nel sussidio: “I cristiani sono chiamati ad agire come Cristo, ad amare come il buon samaritano, mostrando misericordia e compassione verso chi è nel bisogno, a prescindere dalla sua identità religiosa, etnica o sociale”.

Riportiamo il testo della preghiera finale composta dalla Comunità Chemin Neuf del Burkina Faso: “Signore Gesù, / che hai pregato perché tutti siano una cosa sola, / ti preghiamo per l’unità dei cristiani, come Tu la vuoi. / Che lo Spirito Santo ci doni di avvertire il dolore della separazione, / di vedere il nostro peccato/ e di sperare al di là di ogni speranza. / Amen”.