Usa, l’ambasciatore russo Sergej Kislyak richiamato a Mosca

Stagione negli Usa finita per l’ambasciatore Sergej Kislyak: l’uomo di Mosca che, negli ultimi mesi, è stato al centro dello scandalo Russiagate alla Casa Bianca, è stato richiamato alla base dal Cremlino. La decisione, negli ultimi mesi più volte accennata, è diventata ora ufficiale, appena 24 ore dopo l’ennesimo coinvolgimento del diplomatico in un episodio della serie legata alle presunte infiltrazioni russe nella campagna elettorale americana. Nella fattispecie, nella giornata di ieri si era parlato di possibili colloqui intercorsi fra Kislyak e l’attuale ministro della Giustizia di Washington, Jeff Sessions, in merito alle presidenziali e dell’eventuale approccio che il futuro leader della Casa Bianca, Donald Trump, avrebbe avuto nei confronti della Russia.

Kislyak e il Russiagate

Una figura chiave quella di Kislyak nell’ambito dell’inchiesta sul Russiagate. Da Jared Kushner allo stesso Sessions, passando per il clamoroso caso di Michael Flynn: l’ambasciatore russo, che dal 2008 ricopre questo ruolo negli Usa, si è rivelato decisivo in alcune delle più importanti vicende legate alle indagini di Comey prima e di Mueller poi, fra le quali proprio le dimissioni di Flynn, arrivate in seguito alle loro conversazioni. Ma a interessare gli inquirenti della Fbi, sono anche i colloqui intercorsi con Kushner, genero e consigliere di Trump, incontrato almeno un paio di volte secondo gli investigatori (l’ultima a dicembre, alla Trump Tower, anche se Kushner ha dichiarato come si fosse trattato di un incontro diplomatico). Insomma, un tassello fondamentale per l’inchiesta ma anche per Mosca che, a seguito dell’ennesimo colpo di scena rivelato dal “Washington Post”, ha richiamato Kislyak a casa.

Antonov e Huntsman

Con Kislyak se ne va un personaggio importante, coprotagonista inatteso dei primi mesi della presidenza Trump. A seguito dell’emersione dei suoi presunti contatti con Sessions sulle presidenziali, era arrivata la ferma negazione da parte dello stesso procuratore generale, il quale ha dichiarato di averlo incontrato ma in qualità di senatore. Del resto, anche da Mosca hanno costantemente ribadito che nessuna infiltrazione è stata effettuata durante la campagna per le presidenziali. A stabilirlo sarà l’inchiesta in atto. E, mentre i fronti del Russiagate si allargano e l’ambasciatore torna in Russia, si apre anche il toto-succesore: gli indizi porterebbero a ritenere che possa trattarsi di Anatolj Antonov, viceministro degli Esteri. Nel frattempo, dalla Casa Bianca è arrivata la notizia che Donald Trump, di rimando, potrebbe nominare l’ex governatore dello Utah, Jon Huntsman, ambasciatore statunitense in Russia.