May: “Non ci sarà un secondo referendum”

La proposta per un secondo referendum sulla Brexit “non credo avrebbe la maggioranza“, quindi “il nostro lavoro è attuare i risultati del primo”. Theresa May, alla camera dei Comuni, ha ribadito il no a un ritorno alle urne come exit strategy per superare l'impasse sul divorzio della Gran Bretagna dall'Unione europea, dopo la bocciatura del piano concordato con Bruxelles. 

Unica strada

Qualcuno, ha spiegato la premier, vuole che il governo escluda lo scenario di una Brexit senza intesa, “ma il modo giusto per farlo è approvare un accordo con l'Ue e questo è quello che questo governo sta cercando di raggiungere. L'unico altro modo è revocare l'Articolo 50, che significherebbe rimanere nell'Ue”. 

Rassicurazioni

Nel suo intervento, May ha assicurato che l'esecutivo “più flessibile” nel suo approccio al Parlamento, cercandone un maggior coinvolgimento per arrivare a un nuovo Piano sulla Brexit e ha promesso che “offrirà migliori garanzie sui diritti relativi a lavoratori, ambiente e sanità”. Come anticipato dai media britannici, il Piano B di May per la Brexit appare incentrato sull'idea di tornare a Bruxelles per rinegoziare il tema del backstop, il meccanismo per tenere aperto il confine tra Irlanda del Nord e Repubblica di Irlanda dopo l'uscita del Regno Unito dalla Ue. Nel tentativo di non spaccare il partito dei Tory e andare incontro alle richieste degli alleati che tengono in piedi il governo, la premier ha detto che “cercherà di assicurarsi cambiamenti sul backstop”, che possano trovare il consenso della maggioranza dei deputati. Sulla spinosa questione del mantenimento del confine senza barriere in Irlanda del Nord, evitando però la permanenza del Regno Unito nell'unione doganale, May ha detto che terrà ulteriori colloqui a riguardo e poi porterà i loro risultati alla Ue.

Ironico

Ma per Jeremy Corbyn le proposte di May per uscire dallo stallo “ricordano un po' il Giorno della Marmotta“. Il capo del governo, ha sottolineato il leader laburista, deve escludere il no deal e “smettere di sprecare” i soldi dei contribuenti per la preparazione a un'uscita dall'Ue senza accordo. La premier, a detta del leader laburista, deve “accettare la realta'” e “accantonare le sue linee rosse“, perché il suo accordo attuale è “inaccettabile”.