TRUMP AMMETTE UNA POSSIBILE SCONFITTA, IL PARTITO PRENDE LE DISTANZE E CHIEDE TAGLI ALLA SUA CAMPAGNA

Donald Trump, il discusso candidato del Partito Repubblicano alle prossime elezioni presidenziali Usa, ha ammesso per la prima volta che il suo “stile” potrebbe costargli la campagna elettorale. Le ultime statistiche lo danno in difficoltà, ma il problema principale è soprattutto in seno al suo stesso partito: sono ormai troppi i repubblicani che prendono le distanze dal magnate newyorchese e chiedono al partito di tagliare i fondi alla sua campagna.

Ma Trump non si arrende e va avanti: si scaglia contro la stampa e afferma su Twitter che ” hanno problemi di audience”. Poi, una nuova provocazione: “‘i cittadini americani accusati di terrorismo dovrebbero essere processati davanti al tribunale militare di Guantanamo”. Una frase già detta, che aveva già fatto infuriare alcuni esponenti del partito repubblicano.

Dopo la lettera dei 50 esperti repubblicani alla sicurezza che lo definiscono il “presidente più incosciente della storia”  arriva anche la richiesta di altri 70 esponenti del partito che chiedono al Republican National Committee di tagliare i fondi alla sua campagna e di destinarli ai candidati in Congresso. “Le probabilità di vittoria di Trump stanno evaporando di giorno in giorno. La sua incompetenza e incoscienza rischiano di provocare una vittoria a valanga dei democratici”, si legge della missiva.

Secondo gli esperti, il timore dei repubblicani è quello di perdere anche la maggioranza in Congresso, un’ipotesi non così assurda secondo Mitch McConnell, l’attuale leader della maggioranza repubblicana in Senato.