Come lo scioglimento dei ghiacciai riguarda la nostra quotidianità

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La sostenibilità ambientale è un presupposto fondamentale per mantenere l’equilibrio degli ecosistemi, attivare circoli economici virtuosi che contrastino il crescente inquinamento atmosferico. Guardando indietro nella storia contemporanea, un prestigioso riferimento storico al termine sostenibilità, allora definita “intergenerazionale”, è contenuto nella costituzione pastorale Gaudium et spes pubblicata a conclusione del Concilio Vaticano II nel 1965, con l’obiettivo di sensibilizzare in merito all’importanza dell’integrità della Creazione e alla salvaguardia della “famiglia umana” che deve obbligatoriamente comprendere anche le generazioni future e gli altri essere viventi che popolano la nostra “Casa comune”.

Ad oggi, il contesto ambientale dove ci troviamo a vivere, è profondamente cambiato rispetto agli anni ’60 del ‘900 ma, la necessità di una maggiore sostenibilità ambientale si è acuita a 360 gradi. Il riscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacci e i conseguenti cambiamenti climatici, stanno mettendo a rischio numerose specie, una di queste è l’orso polare, il cui nome scientifico è “Ursus maritimus”, il quale è fortemente minacciato dall’aumento delle temperature e dalla conseguente riduzione dei ghiacci.

Questo tema, apparentemente lontano dalla nostra quotidianità, è più vicino a noi di quanto comunemente si pensi. Abbiamo il dovere di preservare l’ambiente dagli effetti più nefasti dei cambiamenti climatici e, uno dei primi modi per farlo, è valorizzare l’agricoltura sostenibile, ovvero avendo cura delle risorse naturali come l’acqua, la terra, tutte le specie viventi e la biodiversità nel suo complesso, garantendo nello stesso tempo il nutrimento della popolazione mondiale in continua crescita. Questa è una missione di civiltà a cui tutti noi siamo chiamati ad agire senza riserve, con lo stesso spirito di fraternità e cura che, partendo dal Concilio Vaticano II, è giunto immutato nel suo splendore fino a Papa Francesco.