Ue: “Impegno a porre fine alla schiavitù moderna del lavoro minorile”

L'Unione europea si impegna a sradicare il lavoro forzato, a porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta di esseri umani e a eliminare tutte le forme di lavoro minorile entro il 2025

Foto di Ehteshamul Haque Adit su Unsplash

Oggi si celebra la Giornata mondiale contro il lavoro minorile. Il dell’edizione di quest’anno scelto dalle Nazioni unite è “giustizia sociale per tutti, mettere fine al lavoro minorile”.

Ue: “Impegno a porre fine alla schiavitù moderna del lavoro minorile”

“In questa Giornata mondiale contro il lavoro minorile, il lavoro minorile rimane diffuso in tutto il mondo, così come il lavoro forzato e altre forme di sfruttamento dei bambini. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), il lavoro minorile riguarda ancora 160 milioni di bambini, metà dei quali sono sfruttati in lavori pericolosi”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta, in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile, la Commissione europea e l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Josep Borrell.

In linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con l’Appello all’azione di Durban, oltre che come stabilito nel Piano d’azione dell’Ue per i diritti umani e la democrazia 2020-2024, “l’Unione europea si è impegnata a sradicare il lavoro forzato, a porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta di esseri umani e a eliminare tutte le forme di lavoro minorile entro il 2025”.

Nella nota si ricorda che “la Strategia globale Ue sui diritti dell’infanzia (2021-2024) ha posto l’eliminazione del lavoro minorile al centro della sua dimensione globale e, con il primo Piano d’azione per la gioventù nell’azione esterna, sono state proposte misure concrete di follow-up”. Infine, l’Ue aspira a diventare membro dell’Alleanza 8.7 e, insieme ai suoi partner, “è determinata ad accelerare tutti gli sforzi necessari per proteggere e tutelare i diritti di tutti i bambini e consentire loro di godere della propria infanzia senza essere sottoposti ad alcuna forma di sfruttamento o abuso”.

Fonte: Ansa