Patrick Zaki scarcerato: “Grazie Italia”

Lo studente è stato rilasciato oggi dal commissariato di Mansura, dopo una detenzione lunga quasi due anni

Le prime parole pronunciate in italiano dopo essere stato rilasciato dopo quasi due anni di detenzione, un pensiero per la squadra di calcio del cuore italiana e l’abbraccio con la madre, prima di andare a casa con i propri famigliari. Sono stati questi i primi momenti vissuti fuori dal carcere da Patrick Zaki, il 30enne studente dell’Università di Bologna ora a piede libero ma ancora sotto processo, con la prossima udienza fissata per il primo febbraio. “Mi augurerei che davvero la cittadinanza italiana possa arrivare il prima possibile”, ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

L’abbraccio

Dopo 22 mesi trascorsi in carcere, Zaki è oggi uscito dal commissariato di Mansura ed è apparso in buone condizioni, vestito con una tuta e scarpe da ginnastica bianche, il colore simbolo degli imputati nei processi egiziani, e facendo con le dita il segno “vittoria”. Le sue prime parole sono state “tutto bene”, seguite da “viva il Bologna calcio”. All’uscita, in una stretta via su cui affaccia il commissariato, fra transenne della polizia e il traffico stradale, ha abbracciato sua madre, poi si è recato a casa con la sua famiglia.

“Voglio essere in Italia il prima possibile”

Arrivato a casa, il giovane ha indossato una maglietta dell’Università di Bologna, che l’ateneo gli aveva fatto recapitare, e parlando con i giornalisti dell’Ansa ha detto: “Grazie agli italiani, a Bologna, all’Università, ai miei colleghi, a chiunque mi abbia sostenuto”. Sul suo immediato futuro, lo studente universitario, scarcerato ma non ancora assolto dalle accuse, ha dichiarato: “Sto aspettando, vedrò nei prossimi giorni cosa succede: voglio essere in Italia il prima possibile, appena potrò andrò direttamente a Bologna, la mia città, la mia gente, la mia università”.

I libri

La lettura di autori italiani e non ha accompagnato Zaki nel lungo periodo in cui è stato rinchiuso nel carcere cairota di Tora. Parlando coi giornalisti, lo studente egiziano dell’ateneo felsineo ha dichiarato di apprezzare, fra gli scrittori non-egiziani, “Dostoevsky, Saramago e la letteratura napoletana”, in particolare Elena Ferrante.

Bonaccini: “Cittadinanza prima possibile”

Da Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dove si trova per Expo 2020, Bonaccini ha espresso soddisfazione per la notizia del rilascio di Zaki. “Vederlo fuori dal carcere credo che sia ciò che la sua famiglia, lui stesso, tutti noi e tutti quelli che gli vogliono bene che sono tantissimi, ci attendevamo. Non è ancora finita, però intanto è una prima straordinaria notizia dopo troppo tempo di sofferenza e di dolore”. “Adesso, mi augurerei che davvero la cittadinanza italiana possa arrivare il prima possibile”, ha aggiunto il presidente dell’Emilia Romagna.