Mamme, sberle e Jobs Act

E’ diventata – a torto o a ragione – la mamma-simbolo per l’intero pianeta. Lei è Toya Graham, la donna che è andata a riprendersi il figlio sulle strade di Baltimora mentre stava protestando contro le violenze della polizia nei confronti dei neri americani, e le cui immagini sono andate in onda su tutti i tg del mondo. Al netto delle teorie più o meno politicizzate che si sono scatenate sulla vicenda (“voleva difendere il ragazzo dalla polizia”, “non è un’eroina ma solo una donna con un grande timore”, “il giovane faceva bene a protestare”, “ha sbagliato ad usare la violenza”) resta il simbolo di ciò che ha fatto: prendere a sberle suo figlio per difenderlo da se stesso, vedere il pericolo anche là dove lui non riesce a scorgerlo, esserci nell’istante esatto nel quale doveva stare lì.

E’ su questo punto che oggi, nel giorno della festa della mamma, bisogna concentrarsi. Troppo spesso le condizioni di vita portano i genitori a seguire distrattamente i propri figli. Madri-lavoratrici esistono nei sobborghi americani come nelle città italiane; da quelle parti alcune tirano fuori le unghie con disperazione per cercare di evitare che si mettano nei guai, per non farli bivaccare sui marciapiedi; da noi, invece, altre combattono il relativismo imperante – ritagliando tempo dalle immancabili fatiche del doppio lavoro, casa-ufficio – cercando di far capire agli adolescenti che bene e male sono concetti oggettivi e non soggettivi, che non tutto è lecito solo perché si può fare. Perché sia nel caso in cui un figlio sia lasciato vivere in mezzo alla strada, sia quando sia abbandonato davanti a un pc o al televisore il rischio è sempre lo stesso: che possa fare una brutta fine.

C’è sempre più bisogno di mamme ancorate ai valori fondamentali della vita, perché quando il “tutto è lecito” si annida anche all’interno della famiglia diventa difficile persino immaginare il futuro della società.

Ma quante e quali sono le mamme oggi in Italia? I ginecologi della Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia) hanno illustrato i dati relativi alla maternità in Italia: emerge la diminuzione delle ‘baby mamme’ (under 19), e la conferma dell’aumento di quelle over 40. In tre anni è diminuito del 17% il numero di quelle under 19, passando da 9.817 nel 2010 a 8.085 nel 2013. Oltre il 60% di quelle giovanissime risiede nel Mezzogiorno. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un incremento del 12% delle madri ultra 40enni. Nel 2010 erano 34.770 mentre adesso sono 39.835 e rappresentano oltre l’8% di tutte le partorienti italiane.