I misteri della Santa Casa e il carisma di Loreto

Loreto

La festa liturgica della Madonna di Loreto ricorre il 10 dicembre, in ricordo della data dell’arrivo della Santa Casa di Nazareth a Loreto. Ci sono luoghi della cristianità la cui unicità è depositata nel cuore sacro della religiosità popolare. L’antichissima Festa della Venuta rievoca da sette secoli i fuochi che nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294 furono accesi per illuminare la via alla “Santa Casa” in arrivo a Loreto. E’ stata la fede incrollabile in questa miracolosa traslazione “volante”, da Nazareth a Loreto, a spingere Papa Benedetto XV a proclamare la Beata Vergine Maria di Loreto “Patrona di tutti gli aeronautici”. La cittadella marchigiana della devozione mariana in questi giorni sta vivendo giornate storiche e, per approfondire il carisma e i misteri della Santa Casa, In Terris ha incontrato l’arcivescovo Fabio Dal Cin, Delegato Pontificio di Loreto. Nella Santa Casa di Loreto, papa Francesco ha firmato l’esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit, indirizzata “ai giovani e a tutto il popolo di Dio”, ispirata “dalla ricchezza delle riflessioni e dei dialoghi del Sinodo dei giovani”. È iniziato ieri dall'aeroporto di Ancona Falconara la “Peregrinatio Mariae” delle statue della Madonna di Loreto verso gli aeroporti nazionali e internazionali previsti nel programma delle iniziative correlate all'anno del Giubileo Lauretano. Domenica, infatti, con la cerimonia di apertura della Porta Santa della Basilica di Loreto, presieduta dal Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, è iniziato il Giubileo Lauretano che il Santo Padre Papa Francesco ha concesso in occasione del centenario della proclamazione della Madonna di Loreto come patrona degli aeronauti e del mondo dell'aviazione e che si concluderà il 10 dicembre 2020. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente dell'Enac, Nicola Zaccheo, e il direttore generale, Alessio Quaranta, tra le istituzioni che hanno rappresentato il comparto dell'aviazione civile. L'Enac, Assaeroporti, Alitalia, venti aeroporti, in collaborazione con Aeroclub d'Italia, sono tra le Istituzioni e i rappresentanti del settore che coordinano una parte delle iniziative che prevedono, tra l'altro, un pellegrinaggio che tre statue raffiguranti la Madonna di Loreto percorreranno negli aeroporti nazionali e internazionali. Le tre statue sono partite ieri dall'aeroporto di Ancona Falconara per farvi ritorno nel dicembre 2020: la statua che visiterà gli aeroporti nazionali è partita su un velivolo messo a disposizione dall'Aeroclub di Ancona per raggiungere l'aeroporto di Pescara dove rimarrà fino al 22 dicembre, per essere successivamente portata all'aeroporto di Bari. Un'altra statua raggiungerà Roma Fiumicino per partire oggi alla volta di Buenos Aires su un volo Alitalia, mentre una terza statua visiterà gli scali militari. Per quanto riguarda l'itinerario civile nazionale, sono stati individuati dalla Delegazione Pontificia venti aeroporti, quelli dove è presente una Cappella o luogo di culto, quali Bari, Bergamo Orio al Serio, Cagliari, Catania, Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Pescara, Roma Fiumicino, Torino Caselle, Trieste Ronchi dei Legionari, Venezia, Verona Villafranca e altri scali quali Bologna, Firenze, Genova, Perugia, Reggio Calabria, i cui gestori, su invito di Assaeroporti, hanno fornito ospitalità in un'area dedicata al fine di coprire tutte le regioni italiane. Negli aeroporti coinvolti sono previste cerimonie di accoglienza per l'arrivo e la partenza della statua raffigurante la Madonna di Loreto, oltre che azioni di comunicazione e promozione dell'iniziativa rivolte ai passeggeri e a tutta la comunità aeroportuale. In occasione della partenza odierna da Ancona per l'Enac ha partecipato Silvia Ceccarelli, direttore della Direzione Aeroportuale Regioni Centro e responsabile degli aeroporti di Ancona e Pescara che ha accompagnato il viaggio della statua della Madonna Pellegrina tra i due scali. Per i credenti del settore dell'aviazione civile, per i lavoratori e per i passeggeri che vorranno partecipare e visitare le Cappelle e i luoghi di culto negli aeroporti in cui verranno collocate le Madonne Pellegrine, secondo un programma consultabile anche sui siti di Enac e di Assaeroporti, oltre che in quelli degli organizzatori, il Giubileo rappresenta anche un'occasione di unione, peculiarità del trasporto aereo.

 

Arcivescovo Fabio Dal Cin, come si esprime a Loreto la devozione popolare per Maria?
“Qui la manifestazione della fede popolare è particolarmente viva. La gente entra nella Santa Casa, tocca, bacia le pareti e prega in silenzio. E’ un atto di fede nel mistero dell’Incarnazione, che si è compiuto tra quelle mura e nel mistero prodigioso della presenza della Santa Casa su questo colle.  I fedeli riconoscono che queste pareti sono imbevute del mistero del Figlio di Dio fattosi uomo. Si tratta di una fede testimoniata anche dai solchi sul gradino di marmo che circonda la Santa Casa. Sono solchi fatti dalle persone che prima di entrare nel sacello ne percorrono l’intero perimetro in ginocchio. E’ una pratica di pietà che si ripete instancabilmente da 500 anni!”

Qual è il valore teologico della Santa Casa?
“L’identità teologica della Santa Casa ha lo stesso valore dei luoghi santi nei quali è vissuto, morto e risorto Gesù. Ad esempio: noi non sappiamo se la crocifissione sia avvenuta esattamente nel luogo in cui è stato costruito il Santo Sepolcro o cinquanta metri più in là. Tuttavia il credente ha bisogno di sapere che in un luogo preciso la Chiesa fa memoria di quel mistero della salvezza. Anche per la Santa Casa di Loreto vale lo stesso principio teologico che si applica ai luoghi santi. Essa è lo spazio mistico nel quale sono avvenuti i misteri del concepimento immacolato, della libera adesione della Vergine Maria al disegno divino e del Si di Dio, che si è fatto uomo. E’ questa la memoria viva della Salvezza che il popolo di Dio riconosce visitando la Santa Casa.

Perché papa Francesco ha scelto la Santa Casa per firmare l’esortazione apostolica sui giovani?
“Come San Giovanni XXIII è venuto a Loreto prima dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II per affidare a Maria le sorti dell’evento conciliare, così Papa Francesco, al termine del Sinodo sui giovani, ha voluto compiere il gesto di affidare le riflessioni e quanto era emerso nell’assemblea sinodale a due Giovani “speciali”, che sono cresciuti in Santa Casa: la Beata Vergine Maria e Gesù. Lì ha firmato l’Esortazione Apostolica post-sinodale Christus vivit, rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio e, in quella occasione, il Santo Padre ha rilanciato il Centro giovanile, voluto a suo tempo da San Giovanni Paolo II, perché sia il luogo della Christus vivit. Luogo dove i giovani che passano per Loreto possano trovare una comunità che li accolga, li accompagni e li aiuti a scegliere la loro strada nella vita”.

Perché la Santa Casa è diversa dagli altri luoghi di devozione mariani?
“Il Santuario di Loreto è diverso dagli altri santuari mariani perché custodisce la Santa Casa. Gli altri santuari dedicati a Maria sono stati edificati in seguito ad un’apparizione mariana o per la presenza di un’immagine prodigiosa della Madonna. Invece il fondamento del Santuario di Loreto è una reliquia. Si tratta delle pareti della Casa Nazaretana dove ha vissuto Maria e in seguito anche la Santa Famiglia. Anche gli studi più avanzati confermano che le pietre delle pareti della Casa sono tipiche dei luoghi e dell’epoca di Gesù”.

Qual è il significato profondo?
“All’origine di tutto c’è una Casa, che non è solo una reliquia ma è anche un’icona che innesca innumerevoli significati esistenziali, che toccano la vita concreta di tutti. Casa significa famiglia e accoglienza della vita, significa relazioni primordiali e intergenerazionali, casa significa vita concreta e quotidiana, significa trasmissione della fede e dei valori fondamentali per ogni persona…Ma per noi credenti la Santa Casa è la rivelazione del mistero di Dio che “fa casa con l’uomo” e del mistero di una giovane donna che si rende disponibile con il suo Si ad essere “casa” per accogliere il Figlio di Dio. Loreto è innanzitutto il Santuario dell’Incarnazione e della Trinità”.

Perché della Trinità?
“Perché il racconto dell’Annunciazione dell’evangelista Luca esplicita l’Opera della Trinità: il Padre che invia il Figlio a salvare il mondo per opera dello Spirito Santo, dunque Santuario della famiglia trinitaria e per questo Santuario delle famiglie”.

In che senso Santuario delle famiglie?
“Nella casa di Nazareth, Maria ha vissuto la molteplicità della relazioni familiari come figlia, fidanzata, sposa e madre. Per questo ogni famiglia, nelle sue diverse componenti, trova qui accoglienza, ispirazione a vivere la propria identità”. Sono queste le parole che Papa Francesco ha detto a Loreto il 25 marzo scorso, in occasione della sua visita e che per noi sono, insieme alle indicazioni che emergono dall’esortazione apostolica Amoris laetitia, la traccia per la pastorale del Santuario”.

Come attuate a Loreto questo mandato di Papa Francesco?
“Il Santuario offre una serie di incontri mensili rivolti alle coppie sposate e fidanzate sul significato del sacramento del matrimonio, propone tre ritiri spirituali durante i periodi dell’Avvento, della Quaresima e di Pentecoste, ma anche giornate a tema per chi vive lo stato di vedovanza e percorsi per coppie conviventi e separate. Per i giovani, l’attenzione verte sulla tematica degli affetti e sul significato della chiamata a costruire la propria “casa”.