Come partorire un bambino in sicurezza. Parla il Professore Vito Briganti del San Camillo

Il Professore Vito Briganti, Direttore del Reparto di Chirurgia Pediatrica Neonatale dell'Ospedale San Camillo di Roma, spiega come affrontare il parto in tempo di Covid

Mettere al mondo un bambino è l’atto d’amore più grande che ci sia, un gesto di coraggio, ma anche di responsabilità che segna un passaggio fondamentale nella vita dei neo genitori. Da coppia si diventa famiglia, le gioie aumentano e non mancano le piccole o grandi preoccupazioni soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria che vede la presenza di un mostro invisibile chiamato Covid-19. Secondo uno studio pubblicato sull’European Respiratory Journal, i neonati possono essere infettati da Sars-Cov-2, anche se i sintomi della malattia sono più lievi rispetto agli adulti e gli esiti meno gravi. «Studi precedenti hanno descritto le caratteristiche cliniche di Covid-19 in adulti e bambini al di sotto di un anno, ma si sa ancora poco per quanto riguarda le caratteristiche, gli esiti e la trasmissione intrauterina in neonati con meno di 28 giorni di età» spiega Zhi-Jiang Zhang, della Wuhan University, in Cina, primo nome dello studio. «COVID-19 è una malattia altamente contagiosa e il nostro studio suggerisce che la trasmissione intrauterina non può essere esclusa, ma che la prognosi è positiva sia per le donne in gravidanza che per i neonati» concludono gli autori.

Quali sono, però, le principali paure delle mamme e quali i rischi che si corrono durante la gravidanza e al momento del parto? Interris.it lo ha chiesto al Professore Vito Briganti Direttore del Reparto di Chirurgia Pediatrica Neonatale dell’Ospedale San Camillo di Roma.

“Le paure delle mamme oggigiorno sono quelle di sempre, legate alle possibili infezioni che già normalmente possono riscontrarsi durante il parto, ma non bisogna allarmarsi. Il covid-19 non è una minaccia per i bambini, i dati ci dicono che i bambini contagiati statisticamente sono pochi rispetto agli adulti. Inoltre sembrerebbe che le mamme possano anche allattare. Insomma, la maternità può essere vissuta in completa tranquillità”.

É assolutamente necessario portare il bambino al pronto soccorso e durante la pandemia da coronavirus che rischi corrono i bambini?
“Recarsi al pronto soccorso del San Camillo con un bambino non è un problema in quanto il San Camillo presenta due pronto soccorsi completamente separati, quello dell’adulto e quello dei bambini, e all’interno del pronto soccorso esistono due percorsi quello blu per i sospetti pazienti covid e quello normale che vengono standardizzati al momento del triage. Da non sottovalutare mai il dolore addominale, il dolore ad un testicolo o il dolore addominale con febbre alta perché potrebbero essere segni di un’appendicite acuta”.

Nel caso in cui la mamma dovesse essere contagiata che pericoli ci sono per il bambino?
“A momento sembrerebbe non esserci possibilità di trasmissione verticale da madre a figlio, il ventre materno sembrerebbe essere il luogo più sicuro per i bambini. Ad ogni modo nel caso in cui un bambino dovesse risultare positivo al coronavirus non ci sono rischi gravi per la sua salute, perché solitamente si presenta come una normale influenza sui bambini sani. Ovviamente per i bambini che purtroppo presentano altre problematiche, lì la comorbidità presenta conseguenze più gravi ma non è detto che non sia curabile”.

Che consiglia ai genitori per evitare il contagio?
“Le raccomandazioni che mi sento di dare in questo periodo sono le stesse che diamo per l’adulto: portare sempre la mascherina, il distanziamento sociale, e lavarsi continuamente le mani. Bisogna tenere presente che i bambini toccano continuamente, quindi il lavaggio in età pediatrica è ancora di più raccomandato rispetto a quello dell’adulto”.