San Giovanni Battista De La Salle, il “patrono celeste presso Dio di tutti gli insegnanti”

San Giovanni Battista De La Salle, sacerdote e fondatore del Fratelli delle Scuole Cristiane, Reims (Francia), 30/04/1651 – Rouen (Francia), 7/04/1719. E’ il primogenito di dieci figli. Si laurea in lettere e filosofia alla Sorbona di Parigi.

Avvenimenti

Nel 1678 è ordinato sacerdote. Rinuncia al canonicato, ricevuto undici anni prima dell’ordinazione presbiterale, e al suo patrimonio per dedicarsi totalmente all’educazione dei figli dei poveri. Intuisce che il problema più urgente è quello della formazione degli insegnanti.

• Fonda nel 1680 i Fratelli delle Scuole Cristiane, fratelli laici. Si accorge che non è possibile formare dei validi maestri solo con lo studio e gli insegnamenti; si impone allora di vivere con loro, prima ospitandoli nella sua casa, e poi dal 24 giugno 1682 alloggiando insieme in un edificio nel quartiere di San Remigio destinato a tale scopo.

La nuova Congregazione ha una rapida espansione, ma deve presto affrontare grandi ostacoli e difficoltà che mettono a dura prova l’eroismo di Giovanni e dei suoi primi discepoli. Si può dire che l’Opera si espanda proporzionalmente alle persecuzioni che riceve. In alcuni momenti di desolazione Giovanni pensa di essere di ostacolo all’espansione della sua Congregazione e arriva a dubitare della sua vocazione all’insegnamento.

Nel 1700 viene aperta una scuola a Roma, che riscuote molto successo, ma provoca una violenta opposizione da parte degli insegnanti professionisti.

• Giovanni è il primo a istituire collegi per la formazione degli insegnanti: cerca di infondere in loro l’amore paterno per i propri allievi e li esorta a dedicare ai ragazzi tutte le energie possibili, in modo da salvarli dal male morale e dall’ignoranza.

• Il suo metodo educativo, descritto nel libro La direzione delle Scuole Cristiane, basato principi nuovi, originali e veramente rivoluzionari, rappresenta una vera e propria pietra miliare nella storia della pedagogia. Uno dei punti innovativi del suo metodo è l’adozione della lingua nazionale al posto del latino. Secondo De La Salle il buon educatore deve posseder ben dodici virtù: gravità, prudenza, silenzio, discrezione, saggezza, pazienza, riserbo, bontà, vigilanza, zelo, pietà e generosità.

• Un punto essenziale sul quale non rinuncia, nonostante le opposizioni e le persecuzioni è la laicità degli aderenti; questo vale anche per i superiori delle comunità. Forse è l’unico fondatore che ai suoi tempi è riuscito ad ottenere l’approvazione della sua Congregazione con queste ordinamenti.

• Sulla sua tomba viene scritta questa frase: «Nobile era di nascita, ma ancora di più per le sue virtù»

Spiritualità

Vive in profonda unione e abbandono ai voleri divini. È consapevole che i più grandi disegni di Dio su di un’anima non si compiono che per mezzo della croce. Nelle avversità trascorre notti intere in chiesa, ai piedi del tabernacolo. Supera ogni difficoltà con aspre penitenze e una illimitata confidenza nella Vergine. Riconduce a Dio grandi e incalliti peccatori; eleva ad alta perfezione spirituale molti suoi penitenti.

Pensieri e insegnamenti

«In tutto il vostro modo di insegnare comportatevi in maniera che i fanciulli affidati alle vostre cure vedano che voi esercitate il vostro compito come ministri di Dio in carità non finta e fraterna diligenza».

Morte

Dopo una breve malattia che gli impedisce di celebrare la santa Messa nella casa della madre, muore il Venerdì Santo, all’età di 68 anni. Tra le sue ultime parole: «Adoro in tutto le disposizioni di Dio su di me». Ricevuti gli ultimi sacramenti, mentre recita con i suoi confratelli la preghiera della sera Maria Mater gratiae, si addormenta nella pace del Signore. Alla sua morte, l’Istituto da lui fondato conta ventitré case, centouno fratelli e oltre diecimila allievi. Viene canonizzato nel 1900. Nel 1937 le sue reliquie sono trasferite a Roma nella casa generale sulla via Aurelia; nel 1950 Pio XII lo dichiara “patrono celeste presso Dio di tutti gli insegnanti”.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi luzi