San Valentino tra sacro e profano

Amor sufficit sibi” l’amore basta a se stesso, scriveva san Bernardo di Chiaravalle nel commento alla pagina più sensuale e al contempo spirituale della Bibbia: il Cantico dei Cantici. Lo stesso Libro dell'Antico Testamento commentato da Roberto Benigni durante il festival di San Remo. Esibizione che ha sollevato non pochi commenti, sia entusiastici, sia meno positivi; questi ultimi, motivati dal fatto che il cantico, secondo l'esegesi, rappresenta non solo l'amore tra due ragazzi, ma anche quello tra Dio e l'uomo, tra Gesù e la Chiesa. Le diverse interpretazioni del Cantico dei Cantici sintetizzano l'eterna – tipica della visione occidentale – scissione tra amor sacro e amor profano. Una scissione sempre più permeata nella società contemporanea, dove la sessualità è spesso slegata dal coinvolgimento sentimentale. Lo dimostrano le cifre di quanti cercano l'anima gemella, o una semplice avventura, in internet usufruendo di un gran numero di siti specializzati nel nuovo sport nazionale:  il “dating online”.

Scappatelle in rete

L'uso dei siti di incontri per trovare nuovi partner (anche occasionali) è diventata un'abitudine radicata del popolo italiano del nuovo millennio. Grazie al proliferare di smartphone e tablet, l'utilizzo di piattaforme ed app per gli incontri online è infatti cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni, tanto che attualmente l’Italia è uno tra gli Stati europei in cui il dating online è più diffuso. Uno studio del “Center for Economics and Business Research” ha dimostrato che il giro d'affari europeo attorno agli incontri online è di circa 26 miliardi di Euro, provenienti per lo più dalle App scaricate su smartphone e tablet. Sulla base di questa ricerca, si evince che sono circa 8,9 milioni gli utenti italiani che utilizzano piattaforme e siti di incontri on line per trovare la propria anima gemella in rete. Ma non di solo amore vive l'uomo (e la donna) in internet: infatti, la maggiore sorpresa è che hanno grande successo anche le piattaforme esclusivamente pensate per gli incontri extraconiugali, siti dedicati che in Italia registrano un grande numero di iscritti. 

San Valentino tra sacro e profano

Ha dunque ancora senso parlare di innamoramento oggi, a san Valentino, nell'epoca dei social network e dei siti di incontri on-line? Cosa resta della sacralità dell'amore ai tempi del “fast love” e della pornografia su internet? InTerris.it lo ha chiesto a due esperti, il prof. Federico Bianchi di Castelbianco, psicologo e psicoterapeuta dell’età evolutiva, direttore dell’Istituto di Ortofonologia di Roma centro di terapia per l’infanzia e al prof. Maurizio Fiasco, Sociologo e Consulente della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II.

Fuga dalla routine

“Le persone cercano partner diversi dalla propria moglie o marito sui siti di incontri – a volte consumando il tradimento, mentre altre volte il tradimento è solo virtuale – per diverse ragioni”, esordisce lo psicologo Federico Bianchi di Castelbianco. “Innanzitutto è un modo per dimostrare a se stessi di piacere al mondo”. “Inoltre, la seconda motivazione della ricerca di nuove persone sui siti di incontri è quella di vivere in una storia (reale) non soddisfacente. La routine annoia e si cerca delle novità in rete, a volte solo virtuali”. “La terza motivazione, specie nei ragazzi giovani, è la speranza di trovare un grande amore; anzi: IL grande amore!”. Queste sono le ragioni principali che spingono le persone a cercare l'amore “altrove”, nel mondi della rete. “Ma – avverte il prof. Castelbianco – la spasmodica ricerca su internet di possibili partner o semplici amicizie sta creando delle difficoltà di relazioni, soprattutto negli adolescenti, quando dal piano virtuale si torna a quello reale”. 

Amore come eternità

“C'è grande differenza tra storie superficiali e una vera relazione d'amore: solo quest'ultima è particolarmente significativa nella vita di una persona – esordisce il prof. Maurizio Fiasco – perché nell'amore c'è qualcosa di molto più profondo e coinvolgente di una semplice curiosità o di una ricerca di gratificazione”. “L'inganno dei siti di incontri è questo: promettono di far trovare l'anima gemella, ma in realtà possono solo fare da volano a nuovi incontri. Poi – evidenzia il sociologo – la parte più importante, quella della conoscenza, deve avvenire necessariamente vis-à-vis. Le persone invece ricorrono a internet perché non hanno a disposizione un linguaggio appropriato dei sentimenti, non sanno esprimersi in modo approfondito, guardando l'altro negli occhi, usando le parole giuste. L'incontro in presenza fisica infatti, prosegue Fiasco, richiede il saper parlare per poter entrare nel cuore dell'altro: una comunicazione profonda. Al contrario, comunicare usando una tastiera, con pochi caratteri a disposizione o delle 'faccine', piace perché disinibisce, vale a dire che dà l'impressione immediata di potersi liberare di tutte le sovrastrutture e di non essere sottoposti ad un giudizio stringente che, a torto – e lo ripeto: a torto – si ritiene di dover subire nell'incontro con l'altro nella vita reale. Questa paura viene meno o è comunque minore grazie alla neutralità apparente della rete che fa come da barriera tra l'io e l'altro, l'oggetto del nostro interesse”. Ma l'amore è qualcosa di molto più profondo e inafferrabile perché ha tra le sue caratteristiche il mistero: sentire che l'altro è sacro, è qualcosa di mai del tutto afferrabile, perché infinito. “Quando viene meno il mistero – avverte il sociologo – la storia anche se bella e importante, cade nella routine. E così le persone sono spinte a cercare altro al di fuori delle mura domestiche, nel vasto e apparentemente infinito mondo del virtuale. Ma l'amore non si presta a un'etichetta: è inafferrabile, non è riconducibile a qualche manciata di “like”, o a un bit. E' qualcosa di misterioso che ha in sé un paradosso: è al tempo stesso sia libertà sia legame. Cosa c'è di più paradossale e contrario? L'incontro tramite siti internet mina l'irripetibilità dell'incontro tra due persone: a incontrarsi nel mondo reale sono due persone e non altre, due unicità…tra di loro si realizza un legame e allo stesso tempo una libertà di cercarsi e scegliersi, ma guardandosi negli occhi, non chattando al riparo dietro una tastiera”. “Inoltre – prosegue Fiasco – i siti di incontri danno un'immagine dell'amore e dei rapporti standardizzato, di come dovrebbe essere l'amore senza fantasia, senza incertezze, senza sfumature. Ma questa è una menzogna. I sentimenti nascono dal profondo dell'anima, ma se non c'è educazione ai sentimenti, muoiono lì: abbiamo bisogno di una elaborazione sincera, che non sia pornografia o consumistica”, come avviene a san Valentino, tra cioccolatini, peluches e rose rosse. “L'amore – conclude – è nel rapporto unico e irripetibile che si instaura tra due persone, anch'esse uniche e irripetibili. I social sono solo l'innesco, ma poi le parole giuste – rispetto, attesa, sacralità – bisogna trovarle, senza scorciatoie da tastiera”. In questo incontro reale, tangibile, “l'io si risveglia per la grazia del tu: la pienezza della mia individualità si risveglia (perché vive il resto della giornata addormentata) attraverso la grazia del tu. Qui sta la sacralità dell'amore: nel rapporto io-tu abbiamo la pienezza del noi. Per questo motivo anche oggi, nell'era dei social, ha senso celebrare san Valentino: perché è sempre tempo per celebrare l'amore, quello con la A maiuscola”.