Haiti: rilasciati i religiosi cattolici rapiti l’11 Aprile

Cinque sacerdoti, due suore e tre parenti di Jean Arnel Joseph erano stati sequestrati e richiesto un enorme riscatto

radio

“Questa mattina presto, in Francia, abbiamo ricevuto con immensa gioia e vero sollievo la notizia della liberazione dei nostri fratelli e sorelle rapiti dai banditi, dall’11 aprile 2021″. Lo ha scritto in una nota Padre Georgino Rameau, segretario generale della Società dei sacerdoti di San Giacomo. “Questa liberazione arriva dopo venti lunghi giorni, da quando dieci nostri fratelli e sorelle sono stati rapiti dai banditi sulla strada per Ganthier, in un clima di generale e deleteria insicurezza che si è intensificato ad Haiti negli ultimi mesi”, ha aggiunto.

Come era avvenuto il rapimento

Il sequestro di cinque sacerdoti, due suore e tre parenti di padre Jean Arnel Joseph è avvenuto domenica 11 aprile nella città di Croix-des-Bouquets, vicino alla capitale haitiana di Port-au-Prince. Le vittime sono state rapite mentre si dirigevano verso la parrocchia di Galette Chambon, a Ganthier, per partecipare all’insediamento come parroco di padre Jean Arnel Joseph.

I rapitori chiedevano una ingente somma di denaro per il rilascio dei rapiti. Nei giorni successivi al sequestro, la comunità cattolica haitiana ha espresso indignazione per quella che è stata definita la “dittatura del rapimento” ad Haiti, anche attraverso uno sciopero nazionale delle attività cattoliche indetto per il 15 aprile e la chiusura per tre giorni delle scuole cattoliche. Tre dei rapiti erano stati già stati liberati lo scorso 23 aprile.

“Le nostre prime parole vanno ai nostri fratelli e sorelle liberati, per trasmettere loro la nostra gioia e la nostra grande soddisfazione nel trovarli sani e salvi”. Inoltre, “siamo abitati da un sentimento di immensa gratitudine verso Dio e verso tutte le persone e le istituzioni che sono state coinvolte con noi nel processo culminato questa mattina, con la liberazione dei nostri confratelli e dei nostri amici, per i quali abbiamo lottato anima e corpo”, ha sottolineato padre Rameau, ringraziando tra gli altri l’Arcivescovo di Port-au-Prince, Mons. Max Leroy Mesidor, e l’ambasciata francese.