Maxi risarcimento alla tribù Navajo, gli Usa costretti a pagare

Un risarcimento record per i Navajo: sono 554 i milioni di dollari che saranno versati alla tribù per chiudere un contenzioso legale che vede imputati gli Stati Uniti. Il governo federale, in particolare, è colpevole di aver male gestito fondi, proprietà e risorse naturali del gruppo etnico, per oltre 50 anni. “Questa risoluzione storica pone fine a una disputa lunghissima e pesante – ha spiegato il ministro della giustizia Eric Holder – e dimostra il fermo impegno del dipartimento nel voler rafforzare la nostra collaborazione con le realtà tribali”.

I Navajo sono una delle comunità più importanti della Grande Nazione Indiana, con oltre 300 mila membri che vivono tra Arizona, New Mexico e Utah: lo storico accordo nasce da una causa 2006 con cui la nazione denuncia che il patrimonio del fondo di fiducia è stato mal gestito dagli statunitensi, fin dal 1946. Il governo federale degli Stati Uniti, infatti, ha in leasing oltre 5,6 milioni di ettari dei Navajo: in cambio ha devoluto delle quote dei proventi dell’estrazione di carbone e petrolio, della vendita di legname, da coltivazioni, affitto di immobili e altre attività, secondo un sistema con una tradizione del XIX secolo.

“Abbiamo lavorato molto per raggiungere questa risoluzione e dopo un lungo processo sono soddisfatto del giusto ricompenso”, ha spiegato Ben Shelly presidente della Navajo Nation. Nell’ottica di chiudere tutte le controversie storiche, l’amministrazione Obama ha riconosciuto, poco tempo fa, un risarcimento di 2,61 miliardi di dollari per 80 tribù.