GABON, IN CENTINAIA SCAPPANO IN CAMERUN PER LE VIOLENZE POST ELETTORALI

Allarme rifugiati in Camerun, in Africa equatoriale. Decine di gabonesi continuano ad arrivare a Kyo-Osi, città nel sud del Paese posto vicino alla frontiera con il Gabon, per sfuggire alle violenze post-elettorali causate dalla contestata rielezione del Presidente gabonese Ali Bongo Ondimba. Le autorità di Yaoundé – capitale camerunense – hanno inviato un forte contingente di polizia e gendarmeria per rafforzare i controlli di frontiera e inquadrare i rifugiati.

I gabonesi assicurano che intendono rientrare in Gabon appena ristabilito l’ordine e la calma, ma che per il momento sono stati costretti alla fuga, affermando che ci sono già stati diversi morti negli scontri tra le forze dell’ordine e i dimostranti favorevoli a Jean Ping, lo sfidante che ha dichiarato di essere lui il Presidente eletto dal popolo.

Gli scontri più gravi sono stati registrati nella capitale gabonese Libreville (ex porto commerciale per la partenza degli schiavi africani verso il Nuovo Mondo, attualmente capoluogo della provincia dell’Estuaire con circa 570mila abitanti) e nella seconda città più importante del Gabon, Port-Gentil. Anche i villaggi alla frontiera con il Camerun sono stati coinvolti, dicono i profughi, perché sono roccaforti dell’opposizione. Oltre ai cittadini dal Gabon, anche diversi stranieri che vivono lì hanno deciso di fuggire. Tra questi, ci sono gli appartenenti alla numerosa comunità camerunese e di altri Paesi dell’Africa occidentale.

Nato con il nome di Alain-Bernard Bongo nel 1956 a Brazzaville, Ali (nome preso dopo la conversione all’Islam) è figlio di Omar Bongo, ex presidente del Gabon in carica per oltre 40 anni. Dopo la laurea in legge a Parigi, entra a far parte del Partito Democratico Gabonese (Parti Démocratique Gabonais – Pdg) nel 1981 e ricoprì numerosi incarichi sia all’interno del partito, sia nel governo nazionale (tra cui quello di Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione e Ministro della Difesa. Diventa presidente nel 2009, alla morte del presidente suo padre Omar Bongo, con il 42% delle preferenze, entrando ufficialmente in carica il 16 ottobre 2009.

Alla sua rielezione, avvenuta meno di due settimane fa, ci sono stati grandi scontri per le strade della capitale, con violenze, saccheggi e barricate. La polizia gabonese ha arrestato oltre 1000 manifestanti.