Confcooperative Roma: rieletto presidente Marco Marcocci

Primissimo impegno istituzionale per il rieletto presidente di Confcooperative Roma, Marco Marcocci ,è la tavola rotonda sulle sfide e le opportunità del Giubileo 2025

Il presidente Marco Marcocci. Foto: Confcooperative Roma

Confcooperative Roma è un pilastro nella cooperazione romana rappresentando ben 515 aziende. L’assemblea di Confcooperative Roma ha rieletto come suo presidente per un secondo mandato Marco Marcocci che guiderà l’associazione capitolina fino al 2028. 

Confcooperative Roma: rieletto presidente Marco Marcocci

L’assemblea di Confcooperative Roma ha deciso: sarà ancora Marco Marcocci a guidare l’associazione capitolina fino al 2028. I delegati riuniti oggi a Piazza di Pietra hanno premiato il lavoro svolto in questi anni dalla squadra di Marcocci concedendogli un secondo mandato nel corso dell’evento “Comunità in cammino. Custodire le radici, nutrire il futuro”. 53 anni, sposato con tre figli, Marcocci è da sempre impegnato nel sociale. Dopo anni di lavoro nel Terzo settore, è presidente Confcooperative Roma dal 2018 e di Confcooperative Lazio dal 2019.

Il programma

«Siamo pronti ad intensificare le azioni aperte nel quadriennio che si chiude – queste le prime parole del neoeletto Marcocci – a partire dall’apertura di Confcooperative Roma alla contaminazione con altri mondi, lavorando sulla integrazione delle filiere del welfare e dei servizi, della prossimità e della innovazione. La costruzione di sinergie e percorsi virtuosi passa attraverso il rafforzamento della base associativa e l’ingresso di nuove realtà nel sistema cooperativo che rappresentiamo. Obiettivi primari restano la sostenibilità e l’inclusione lavorativa di persone in difficoltà personali, sociali ed economiche. Ecco perché puntiamo a intensificare anche il dialogo con le società profit. Ecco perché lavoreremo ad una governance di genere e di generazione. Abbiamo scelto di nutrire il futuro, senza dimenticare le nostre radici».

Confcooperative Roma

Confcooperative Roma oggi è un pilastro nella cooperazione romana. Rappresenta infatti un tessuto imprenditoriale costituito da 515 aziende. L’81,1% sono piccole imprese, il 12,6% medie e il 6,3% grandi (più del doppio del sistema Confcooperative nel suo complesso). Il 54,4% dei soci e il 62,2% degli occupati è donna. Attive in tutti i settori dell’economia, le associate aggregano oltre 83.000 soci e danno lavoro a 30.000 persone, di cui 2.500 svantaggiati e 1.500 in gravi situazioni di disagio. Il giro d’affari generato raggiunge 1,7 miliardi di euro.

Verso il Giubileo

Primissimo impegno istituzionale per il rieletto Marcocci è stata la tavola rotonda sulle sfide e le opportunità aperte dal Giubileo 2025 organizzata in occasione dell’assemblea. Vi hanno partecipato Monsignor Benoni Ambarus, Vescovo Ausiliario Diocesi di Roma; Roberto Gualtieri, Commissario straordinario di Governo per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025; Mario Baccini, Sindaco di Fiumicino; Lidia Borzì, Presidente ACLI Roma. A moderare gli interventi sarà la giornalista RAI Giancarla Rondinelli. L’incontro si può rivedere sulla pagina di Confcooperative Roma.

L’assemblea per l’elezione del presidente. Foto: Confcooperative Roma

I numeri di Confcooperative Roma

Confcooperative Roma oggi è leader nella cooperazione romana. Rappresenta infatti un tessuto imprenditoriale costituito da 515 aziende. L’81,1% sono piccole imprese, il 12,6% medie e il 6,3% grandi (più del doppio del sistema Confcooperative nel suo complesso). Attive in tutti i settori dell’economia, esse aggregano oltre 83.000 soci e danno lavoro a 30.000 persone, di cui 2.500 svantaggiati e 1.500 in gravi situazioni di disagio. Il giro d’affari generato raggiunge 1,7 miliardi di euro.

I dati Istat confermano la forza del movimento cooperativo nel generare occupazione nella capitale. La percentuale di dipendenti del settore privato assunti da una cooperativa è:

 il 28% nel settore sociale e sanitario
 il 21% nei trasporti
 il 21% nella logistica
 il 19% nelle pulizie e nella sanificazione

Le cooperative femminili

La difficile congiuntura economica tuttavia si fa sentire anche nell’imprenditoria cooperativa. Nonostante l’ingresso di 102 nuove società, rispetto al 2019 si sono perse il 7,6% delle imprese attive, con preoccupanti punte del – 41,2% tra quelle giovanili. In controtendenza le cooperative femminili che crescono:

• + 17,3% nei settori dell’istruzione e formazione
• +6,7% in quello sociale e sanitario
• +9,8% in quello composto da cultura, sport e tempo libero

Crescono gli investimenti in transizione digitale e sostenibilità. Il 52% delle cooperative ha avviato iniziative per il risparmio energetico e la riduzione dei consumi, mentre il 25% utilizza materiali dal minore impatto ambientale. I costi per la sostenibilità però hanno avuto un impatto negativo sui bilanci delle cooperative, già appesantiti dal caro energia: oltre 6 Pmi cooperative su 10 sono in fascia di vulnerabilità o rischiosità.

Record di donne, giovani, anziani e stranieri

Confcooperative Roma continua a vantare primati sia a livello regionale che nazionale:
 il 54,4% dei soci e il 62,2% degli occupati è donna.
 il 52,9% ha più donne che uomini tra i soci (il doppio della media italiana)
 il 33% dei presidenti dei consigli di amministrazione è donna
 il 10,5% dei soci ha meno di 30 anni
 il 10,3% dei presidenti non ha più di 40 anni
 il 41,7% dei soci è ultracinquantenne
 il 20% dei presidenti ha oltre 65 anni di età.
 il 10,2% degli occupati sono stranieri

Occupazione di qualità

Confcooperative Roma ha risposto con forza alla crisi occupazionale post-pandemica:
 i soci che offrono la propria prestazione lavorativa in forma gratuita sono cresciuti del 29,6% in cinque anni
 le persone svantaggiate nelle cooperative sono aumentate del +24,9%
 il 68,5% dei dipendenti ha un contratto a tempo indeterminato
 il 45% sono impiegati con orario ridotto

Confcooperative Roma promuove la capitalizzazione delle imprese. Sebbene l’apporto aggregato di capitale da parte dei soci delle cooperative raggiunga quota 90 milioni di Euro, il 62% delle cooperative aderenti attive ha ancora un capitale sociale inferiore a 10mila Euro (meno del minimo necessario per la costituzione di una s.r.l. tradizionale). Si tratta però di un dato migliore rispetto a quello dell’insieme delle cooperative attive nella città metropolitana di Roma, dove la quota delle sottocapitalizzate raggiunge l’82% del totale. La strada maestra della capitalizzazione delle cooperative è sempre decisiva per la crescita sostenibile nel lungo periodo.