Altolà di Trump sul rialzo dei tassi

Ci ha pensato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a movimentare la vigilia della riunione della Federal Reserve, durante la quale non sarebbe una sorpresa se il presidente Jerome Powell annunciasse un rialzo dei tassi d'interesse che, in caso, sarebbe il quarto in un anno. Per il Tycoon si tratta di una situazione paradossale e lo dice chiaramente con un affondo su Twitter: “E' incredibile che con un dollaro molto forte e praticamente senza inflazione, il mondo esploda intorno a noi, Parigi stia bruciando e la Cina sia in ribasso. La Fed sta anche considerando un altro rialzo dei tassi, godetevi la vittoria”. Non che sia la prima scudisciata alla Federal Reserve, quella del presidente americano. Già la scorsa settimana, infatti, aveva sottolineato via Twitter in toni più soft che “la Fed sarebbe pazza ad aumentare i tassi di interesse, farlo la settimana prossima sarebbe un errore”. Per molti operatori, però, il quarto rialzo sembra qualcosa di cui già si può parlare in ottica presente.

 

#show_tweet#

 

Stime sugli outlook 2019

Di certo, l'attesa di cosa verrà fuori dalla riunione della Fed non ha lasciato indifferenti gli indici di Wall Street che, stamattina, hanno aperto in calo sui principali listini statunitensi: giù Dow Jones, in arretramento dello 0,80, così come Standard&Poor's (0,68%) e Nasdaq Composite (0,65%). In Europa arretra anche Piazza Affari, giù dell'1,32%. Ma le offensive di Trump tengono lo stesso gli equilibri dei listini azionari bene in tensione, soprattutto per quanto riguarda gli outlook del 2019. Per gli analisti, infatti, la banca centrale sarà costretta a rivedere la sua pianificazione di strette (da tre a due) per il prossimo anno ma, anche in questo caso, è possibile che le stime tra Fed e mercato possano non coincidere. Per quanto riguarda i tassi, gli andamenti dei dati macroeconomici potrebbero portare, sempre secondo gli analisti, a un rialzo ma con andamento più regolare e, soprattutto, graduale.