Daddy Yankee, il rapper che ha scelto di seguire Cristo

Il re del Reguetón saluta la scena col suo ultimo tour. A Porto Rico, davanti alla sua gente, la commossa testimonianza ai 50 milioni di follower: "Sono solo un uomo non seguite me, seguite Cristo!"

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Ramon Luis Ayala Rodríguez è un artista portoricano di fama mondiale, conosciuto in tutto il mondo col nome artistico di Daddy Yankee. È uno dei cantanti di maggior successo nel campo della musica reggaeton, urban e pop latino con un successo planetario che lo ha portato ad diventare un idolo tra i giovani, in particolare negli USA e in America Latina.

Nel 2004 il suo singolo “Gasolina segnò la svolta nella carriera di Daddy Yankee portandolo alle vette di ascolti e condivisioni, mentre nel 2017 scalò le classifiche mondiali con “Despacito” prodotto assieme a Luis Fonsi.

Ai suoi 46, dopo 30 anni di carriera pieni di soddisfazioni, successi e incassi da capogiro (si parla di un patrimonio di 40 milioni di dollari), con 30 milioni di dischi venduti, ha deciso di ritirarsi dallo scenario e lo ha fatto con la sua ultima tournée lanciando l’album Leggendaddy.

Nella sua ultima apparizione, durante l’ultimo concerto della sua tournée in patria intitolata “La meta” (il traguardo), ha deciso di lanciare un messaggio al pubblico presente e a quello che da anni segue le sue gesta da tutto il glodo. «Da oggi la mia vita è cambiata» ha proclamato dal palco in un discorso che passerà alla storia come il suo personale testamento.

 Ecco il testo completo tradotto dallo spagnolo

«Questo è per me il giorno più importante della mia vita e voglio condividerlo con voi, perché non è la stessa cosa vivere una vita di successi che vivere una vita con uno scopo. Per molto tempo ho cercato di riempire un vuoto nella mia vita che nessuno è riuscito a colmare. Cercavo di riempirlo e di trovare un senso alla mia vita. A volte sembravo essere molto felice, ma mancava qualcosa per completarmi, e vi devo confessare che quei giorni sono finiti! Qualcuno è riuscito a riempire quel vuoto che sentivo da molto tempo. Mi sono reso conto che per tutti ero qualcuno, ma io senza di Lui non ero niente”.

Visibilmente commosso davanti a una folla in delirio, il cantante ha continuato:

«Ho potuto percorrere il mondo intero, per molti anni. Vincere molti premi, applausi ed elogi… Ma mi son reso conto di [quanto sia vero] ciò che dice la Bibbia: “Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima?” Perciò stasera riconosco e non mi vergogno di dire al mondo intero che Gesù vive in me e che io vivrò per LuiLa Bibbia dice “Chiunque mi riconoscerà in pubblico, qui sulla terra, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti al Padre”. Ora chi mi ha conosciuto come Daddy Yankee dica “Daddy Yankee in Cristo, Raymond Ayala a Puerto Rico”.

Una storia è finita e una nuova storia sta per iniziare, un nuovo inizio. Ogni strumento che ho in mio potere, come la musica, i social media, le piattaforme, un microfono, tutto ciò che Gesù mi ha dato ora è per il Regno. Grazie mille Porto Rico e spero che camminerete con me in questo nuovo inizio e spero che qualcosa di molto importante vi rimanga in mente: non seguite nessun uomo. Io sono un uomo. A tutte le persone che mi hanno seguito [voglio dire], seguite Gesù Cristo, Egli è la via, la verità e la vita. Cristo ti ama e Cristo viene, non dimenticatelo. Buon Natale Allo stesso modo, Gesù, come mi hai permesso, per la tua misericordia, di viaggiare per il mondo, permettimi a partire da Porto Rico evangelizzare il mondo. Amen. Grazie Gesù!»

Il video è stato condiviso dall’artista sul suo profilo Instagram che conta con più di 49 milioni di follower, molti dei quali hanno ammirato il suo coraggio e lo hanno incoraggiato a continuare per la sua strada, mentre altri hanno chiesto di ripensare la sua decisione di ritirarsi.

Quella di Daddy Yankee non è la prima delle conversioni al cristianesimo di artisti di fama nell’apice della propria carriera. Specie in Porto Rico negli ultimi anni, diversi cantanti hanno cambiato vita annunciando pubblicamente la loro conversione. Nel 2022 è successo al portoricano Farruko, noto soprattutto per la sua hit mondiale “Pepas” che mescola reguetón e musica elettronica. Annunciando la sua conversione durante un concerto Farruko ha chiesto scusa al pubblico per i testi delle sue vecchie canzoni: «Non mi sento orgoglioso del mio passato». Nel 2008 fu la volta di Héctor Delgado – conosciuto come “El Father” – che oggi è pastore in patria.

Questo fenomeno merita qualche riflessione perché ci interroga come cristiani ma interroga anche la Chiesa stessa nel suo rapporto col mondo, con l’ambiente dello spettacolo e con i giovani.

Qualche mese fa fece scalpore la notizia della conversione di Ronaldo Nazario da Lima, calciatore brasiliano campione del mondo conosciuto come “il fenomeno”. Ronaldo annunciò al mondo il proprio ingresso nella Chiesa Cattolica pubblicando le foto del suo battesimo (i media non ne diedero risalto ma ne parlammo su Interris).

Questi eventi eclatanti mostrano quanto sia vero il messaggio che la Chiesa ha da sempre proclamato e che viene dalla predicazione dello stesso Gesù: raggiungere le vette della notorietà, del successo e incassi da record non appaga il profondo desiderio di felicità dell’uomo. Ciò lo vediamo nella nostra vita: quotidianamente insoddisfatti spesso crediamo di poter ottenere la felicità raggiungendo nuovi e più alti obbiettivi. Per questo è facile cadere nella tentazione di credere che le nostre precarietà siano dovute ad un grado troppo basso di risultati in termini di successo, affetto e denaro.

L’esperienza di queste star, che nulla hanno dovuto chiedere perché tutto hanno avuto dalla vita, dimostra che a nulla giova guadagnare il mondo intero se non si ha Cristo, il cui amore riempie più di ogni affetto umano.

D’altra parte questi eventi interpellano necessariamente la Chiesa che ha la missione di “abitare” ogni ambiente, anche quelli dell’arte e della spettacolo, senza che le giuste aspirazioni del dialogo e del confronto siano un freno all’evangelizzazione, ossia alla diffusione dell’annuncio dell’amore di Dio e di Cristo come l’unico capace di realizzare le più alte aspirazioni umane.

Un compito, quello dell’annuncio costante del Vangelo, che spesso le comunità protestanti svolgono in modo più incisivo e costante mentre nell’ambito cattolico si rinnova costantemente l’invito a non “fare proselitismo”. Ma mentre sono molte le anime che si perdono allontanandosi da Dio, dalla fede e dalla Chiesa e quantomai urgente che la Chiesa Cattolica torni ad evangelizzare senza paura e senza complessi, partendo dai giovani e dai loro ambienti.