Siria, le Ong denunciano raid governativi a est di Damasco: 8 civili morti

E’ di otto civili uccisi e almeno 30 feriti il bilancio di alcuni raid aerei governativi siriani che sono stati effettuati in una zona a nord est di Damasco che non è sotto il controllo del governo. Si tratta del primo grave incidente da sabato scorso quando le forze governative della Siria avevano annunciato l’inizio di una tregua in quella zona. La notizia è stata diffusa dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). D’altro canto, invece, i media governativi hanno riferito del lancio di mortai da parte di miliziani anti-governativi in quartieri nel centro moderno di Damasco, che non hanno causato vittime. Secondo l’Ondus, i raid aerei contro la cittadina di Arbin, nella regione della Ghuta fuori Damasco, sono avvenuti ieri mattina attorno alle 11:30 ma le notizie dei primi morti sono giunte nelle ultime ore. La protezione civile locale riferisce di almeno “50 tra feriti e dispersi”, mentre dei 30 feriti contati dall’Ondus “molti sono in gravi condizioni” e per questo – si legge – il bilancio potrebbe aggravarsi.

La smentita di Mosca

Nel frattempo, Mosca ha smentito che ci siano stati raid aerei siriani nel Ghuta orientale, in una zona vicino Damasco fuori dal controllo governativo. Secondo il ministero della Difesa russo, “nei contatti di lavoro con i rappresentanti dei gruppi di opposizione nel Ghuta orientale è stato confermato che non si è svolta nessuna azione bellica nella zona di de-escalation e non ci sono stati attacchi aerei”. Mosca ha definito la notizia dei raid “una menzogna assoluta mirata a screditare il processo di pace” e ha dichiarato che i Caschi Bianchi non sono presenti nella zona di de-escalation del Ghuta orientale.