Chernobyl, incendio nella “zona di alienazione”: salgono le radiazioni

A pochi giorni dall'anniversario del peggior incidente nucleare della storia, un rogo fa salire la paura: secondo il Ministero i livelli di radiazioni sarebbero più alti del normale

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Un grande incendio, da oramai un paio di giorni, sta bruciando il terreno intorno a Chernobyl, teatro del peggior incidente nucleare della storia. Due aerei, un elicottero e circa 100 vigili del fuoco sono stati schierati per spegnere le fiamme che si sono estese per 20 ettari vicino alla centrale. Gli incendi nelle foreste vicino Chernobyl si verificano regolarmente. Il capo del servizio ispettivo per l’ecologia ucraino, Yehor Firsov, ha affermato che circa centro ettari di foresta stanno bruciando.

L’aumento di radiazioni

I servizi di emergenza avevano segnalato alcune difficoltà nel domare l’incendio a causa di un aumento delle radiazioni in alcuni luoghi. Secondo il Ministero i livelli di radiazioni sarebbero sostanzialmente più alti del normale, nella zona interessata dalle fiamme, mentre nella capitale Kiev, a circa 100 chilometri a sud, i parametri rientrano nella norma.

La zona di alienazione

Il 26 aprile 1986, dalla centrale nucleare V.I Lenin, una nuvola di materiale radioattivo fuoriuscì dal reattore e ricadde su vaste aree intorno alla centrale, contaminandole pesantemente e rendendo necessaria l’evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336 000 persone. Nubi radioattive raggiunsero anche l’Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia con livelli di contaminazione via via minori, toccando anche l’Italia, la Francia, la Germania, la Svizzera, l’Austria e i Balcani, fino a porzioni della costa orientale del Nord America. In conseguenza a ciò, le autorità dovettero creare un cordone di sicurezza: la zona di alienazione si estende approssimativamente nel raggio di 30 km intorno alla centrale di Chernobyl.