Sono 11 gli Stati europei con “quote di genere”

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E'ancora troppo bassa la presenza femminile in politica: solo il 36,1% dei deputati del Parlamento europeo infatti è donna. E' quanto emerge dai dati di uno studio interno realizzato dal Parlamento europeo in vista della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo.

Le presenze femminili

Il gruppo politico più “rosa” nel parlamento Ue è la Sinistra unitaria europea (Gue/Ngl) con il 51,9% di donne; all'ultimo posto i Conservatori e riformisti europei (Ecr) e i “Non iscritti” (Ni) con il 18,2%. Guardando alla rappresentanza femminile per Paese, la medaglia d'oro va alla Finlandia, che nella sua delegazione ha il 76,9% di donne. Secono e terzo posto a Irlanda e Croazia (entrambe con il 54,5% di donne), ma bene anche Malta e Svezia (50%). Chiudono la classifica Cipro e l’Estonia (entrambe al 16,7%). 

Quota di genere

Saranno 11 gli Stati europei che per le elezioni del prossimo maggio avranno “quote di genere”, vale a dire imporranno che le liste elettorali siano bilanciate tra rappresentanza maschile e femminile. Lo riporta il Sir. A Belgio e Francia (che avevano imposto già nel 2014 la parità di rappresentanza), Slovenia e Spagna (con la soglia del 40%) Portogallo (con la proporzione del 33%), Polonia (il 35%) e Romania (con la regola “le liste non possono essere tutte di persone dello stesso sesso”) si aggiungono per il voto del 2019 la Grecia (che ha imposto il 33%), e il Lussemburgo, con il 50% e sanzioni pecuniarie per chi non la rispetta. Anche l’Italia imporrà liste di parità (candidati dello stesso sesso non possono superare la metà dei candidati della lista) e i primi due candidati non potranno essere dello stesso sesso.