Legalità e rispetto delle regole: progetto Ps-Lumsa

Un protocollo d’intesa della durata di tre anni tra l’ateneo romano e il Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno

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I bambini dell'oratorio Carlo Acutis in fila per vedere la Volante della Polizia

Protocollo Lumsa-Ps. In Italia nel 2022 si sono verificati 165.889 scontri stradali (454 al giorno) che hanno comportato 223.475 feriti (612 al giorno) e 3.159 vittime (9 al giorno). Le principali cause di scontro stradale sono la distrazione (15%), il mancato rispetto della precedenza (13,7%) e l’eccesso di velocità (9,3%). La finalità dell’accordo Ps-Lumsa è la valorizzazione di un modello di sicurezza integrata e partecipata per “una più incisiva attività di prevenzione”. Nei primi tre mesi del 2024 sono stati 108 i pedoni travolti e uccisi sulle strade italiane. Le vittime, riferisce Skytg24, sono 80 uomini e 28 donne. 63 erano over 65. I dati aggiornati sono stati resi noti dall’Osservatorio Asaps-Sapidata dell’Associazione sostenitori della Polizia stradale. Nell’intero 2023 le vittime sono state 440. Il Lazio, con 14 decessi, è la regione con il maggior numero di vittime. Seguita da Lombardia (13) ed Emilia-Romagna (12). Molti gli investimenti sulle strisce pedonali, dove la mancata precedenza ai pedoni comporta la decurtazione di 8 punti dalla patente. L’Asaps ricorda che, con la minisospensione della patente, avverrà il ritiro immediato della patente per sette giorni per chi ha meno di 20 punti sulla patente o di 15 giorni se con meno di 10 punti. Sono passati otto anni esatti dall’entrata in vigore della legge sull’omicidio stradale, la numero 41 del 23 marzo 2016. L’Asaps assieme all’Alg-Associazione Lorenzo Guarnieri e all’associazione Gabriele Borgogni avevano fortemente voluto questa legge e avevano raccolto 82.000 firme. Una dura battaglia, conclusa con successo dopo cinque passaggi in Parlamento con due fiducie poste dal governo.

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Lumsa-Ps

L’iniziativa Lumsa-Ps include la realizzazione di progetti, anche di rilevanza europea. Lo scopo è la diffusione della cultura della legalità e del rispetto delle regole. Oltreché il contrasto dei comportamenti pericolosi alla guida. E cioè l’eccesso di velocità, il mancato uso delle cinture di sicurezza o del casco. L’utilizzo del cellulare e la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. “La sicurezza stradale è un obiettivo primario a livello europeo e nazionale- spiegano i promotori del progetto-. Unisce la necessità della diffusione di comportamenti responsabili nei confronti di chi utilizza veicoli per i propri spostamenti, all’obiettivo generale “Zero vittime”, fissato dalla Commissione europea da raggiungere entro il 2050″. Il professor Francesco Bonini è il rettore dell’Università Lumsa. Il prefetto Renato Cortese è il direttore centrale delle specialità della Polizia di Stato. Sono loro ad aver firmato nella sala Giannina Di Marco dell’ateneo romano un protocollo d’intesa della durata di tre anni. Tra la Lumsa e il dipartimento Ps del ministero dell’Interno. Direzione centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali.

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Collaborazione

Lumsa e Ps si impegnano a sviluppare e valutare forme di collaborazione. Per iniziative congiunte nei settori della formazione. Dell’informazione. Dell’educazione stradale. E della prevenzione degli incidenti stradali. Tutti progetti rivolti agli studenti e alla comunità accademica. Attraverso percorsi formativi e informativi sui temi della sicurezza stradale destinati agli studenti, anche individuando spazi dove approfondire tali tematiche, come casi studio o attività di ricerca. Sono previsti, inoltre, interventi di formazione, informazione e sensibilizzazione rivolti alla comunità Lumsa per favorire azioni di prevenzione finalizzate alla riduzione degli incidenti sulle strade. Nel protocollo è prevista poi la definizione di iniziative comuni volte alla progettazione e alla diffusione di attività accademiche e culturali. Nonché di formazione post laurea e professionistica in materia di sicurezza stradale e diritto della circolazione stradale. L’intesa prevede incontri con operatori della Polizia Stradale che metteranno a disposizione degli studenti professionalità, conoscenze e strumenti utili Mentre l’Università Lumsa renderà disponibili le proprie competenze scientifiche e gli spazi del campus. Ai fini della migliore attuazione del protocollo d’intesa faranno parte del Tavolo tecnico di coordinamento congiunto, Donatella Pacelli (professore ordinario di Sociologia generale) e Fabio Bolzetta (docente Laboratorio di giornalismo), con altrettanti dirigenti del Servizio Polizia Stradale.

Europa futuro
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Allarme Ue

La Commissione europea ha appena pubblicato i dati preliminari sugli incidenti stradali mortali per il 2023. Lo scorso anno circa 20.400 persone hanno perso la vita in incidenti stradali nell’Ue, con un lieve calo dell’1% rispetto al 2022. “Nonostante alcuni progressi dall’anno di riferimento del 2019, pochi Stati membri sono sulla buona strada – segnala la Commissione – per raggiungere l’obiettivo dell’Ue e delle Nazioni Unite di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2030”. E aggiunge: “Dal 2019 il numero di vittime della strada è diminuito poco in Spagna, Francia e Italia. Mentre è aumentato in Irlanda, Lettonia, Paesi Bassi, Slovacchia e Svezia”. Le strade più sicure sono ancora presenti in Svezia (22 decessi per milione di abitanti) e in Danimarca (27 per milione). Bulgaria (82 per milione) e Romania (81 per milione) hanno registrato i tassi di mortalità più elevati nel 2023. La media dell’Ue è stata di 46 decessi per milione di abitanti. I dati disponibili a livello dell’Ue per il 2022 (i dati dettagliati per il 2023 non sono ancora disponibili) mostrano che il 52% delle vittime del traffico stradale si è verificato sulle strade rurali, rispetto al 38% nelle aree urbane e al 9% nelle autostrade. L’andamento del numero di ciclisti uccisi sulle strade dell’Ue “desta serie preoccupazioni”.

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Associazioni

Le associazioni chiedono di stralciare le norme che limitano lo spazio per la mobilità attiva e riducono l’autonomia dei comuni nella determinazione delle politiche di mobilità urbana. Occorre “consentire e incentivare l’installazione di autovelox in ambito urbano per il controllo dei limiti di velocità”, sostengono. Inoltre va promossa la legge nazionale per l’istituzione della Città 30 in tutte le città italiane, come è stato fatto dalla Spagna nel 2021. La richiesta è poi quella di prevedere strade scolastiche pedonali davanti ad ogni scuola italiana. E di ripristinare le risorse economiche per progettazione di infrastrutture ciclabili urbane, tagliate mesi fa dal Governo Meloni, per rendere tutte le strade sicure per gli utenti in bicicletta. Si propone anche di introdurre l’obbligo di installazione del dispositivo ISA (Intelligent Speed Assistance). Lo scopo è limitare la velocità dell’automobile per tutti i veicoli dal 7 luglio 2024. Estendendone l’installazione su tutti i veicoli circolanti, non solo sulle nuove immatricolazioni. E vietando la possibilità di disattivare l’ISA da parte del guidatore.