Bus Mestre, Procuratore di Venezia: “Sotto sequestro il guardrail per la perizia”

Migliorano le condizioni di alcuni feriti dell'incidente del pullman precipitato dal cavalcavia di Mestre. In giornata l'autopsia sull'autista. Il Procuratore di Venezia: "serve perizia sul guardrail"

Migliorano le condizioni di alcuni dei feriti più gravi dell’incidente del pullman precipitato dal cavalcavia di Mestre. Resta invariato il numero dei deceduti nel disastro, 21. In giornata l’autopsia sull’autista. Il Procuratore di Venezia: “serve perizia sul guardrail. Ora il nostro compito è il rimpatrio salme”.

Bus Mestre: in giornata l’autopsia sull’autista

Verrà eseguita entro la giornata di oggi l’autopsia sul corpo di Alberto Rizzotto, l’autista del pullman precipitato a Mestre. Lo ha detto il Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, aggiungendo che l’esame autoptico è stato assegnato all’istituto di medicina legale di Padova. “Gli esiti non arriveranno in tempi brevi” ha aggiunto il magistrato, riservandosi l’eventuale convocazione della stampa per comunicarne i risultati.

Procuratore di Venezia: “Serve perizia sul guardrail”

“Non abbiamo alcun elemento per trarre conclusioni sul guardrail, per questo ci serve una perizia”. Lo ha detto il Procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi, riferendosi al varco di servizio – circa un metro e mezzo – presente lungo il guardrail sfondato dal pullman precipitato a Mestre. Per il magistrato non risulta che qualcuno abbia definito “marcia quella barriera”. “Sul guardrail – ha aggiunto – faremo tutte le attività del caso, iniziando da una consulenza tecnica, appena avremo trovato il soggetto idoneo per farla. Servono conoscenze tecniche, non giuridiche. Per ora non abbiamo acquisito documenti sulla rampa dal Comune”.

Bus Mestre, Procuratore: “Stiamo sentendo ancora i superstiti”

“Stiamo continuando a sentire i superstiti ma dobbiamo farlo con la dovuta sensibilità, visto non solo il loro stato fisico ma anche quello mentale”. Lo ha detto il Procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi. “Dobbiamo ricordare – ha spiegato Cherchi – che sono stranieri, c’era chi era stanco dalla gita a Venezia, chi dormiva e chi si è reso conto di ciò che è accaduto in modo confuso. Sono perone che hanno visto morire loro parenti. La situazione è drammatica, serve equilibrio perché c’è una variabilità di reazioni che domina su tutto. Realtà rilevanti – ha concluso – non ce ne sono”.

Prefetto: “Ora il nostro compito è il rimpatrio salme”

“Le istituzioni sono chiamate, mai come in questo momento, a rappresentare la vicinanza dello Stato. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, segue personalmente questa vicenda anche nel proseguo dei momenti della tragedia. Il nostro compito in questo momento è rimpatriare le salme”. Lo ha affermato il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, uscendo dall’ospedale dell’Angelo di Mestre, nel cui obitorio sono custodite le 21 salme delle vittime dell’incidente del bus. “Noi – ha osservato Di Bari – dobbiamo adesso accompagnare le famiglie con le istituzioni locali che sono disponibilissime, in particolare modo il Comune di Venezia, perché da parte dei consoli c’è la necessità di trasferire le salme nei paesi d’origine, di affrontare spese, comprendere tutto il regime assicurativo, e di fornire risposte tempestive perché le famiglie, oltre al dolore, abbiano i propri cari nella loro terra natia”. Finora, ha aggiunto, sono state “accolte numerose famiglie che hanno avuto l’immediata assistenza da parte del Comune di Venezia. Noi abbiamo fornito anche un numero telefonico. Ci sono stati contatti con i consolati sin dal primo momento. Abbiamo fornito tutte le notizie necessarie perché questa seconda fase dopo la tragedia – ha concluso – si svolga nel miglior modo possibile, tenendo conto delle sensibilità e soprattutto del dolore delle famiglie”.

Procuratore Venezia: “La giustizia non è uno show”

“La giustizia non è show”. Così il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi si è congedato con i giornalisti al termine del breve punto stampa sugli sviluppi dell’inchiesta del disastro di Mestre. “Le notizie spezzettate – ha detto – non aiutano il nostro lavoro e creano confusione”. Il capo dell’ufficio giudiziario veneziano ha spiegato inoltre che per accelerare le indagini “tutte le perizie verranno eseguite contemporaneamente, nei limiti del possibile senza privilegiare un indirizzo rispetto ad altri, quindi i periti saranno chiamati ad esaminare il guardrail, il bus, la scatola nera del mezzo. Tutti elementi sotto sequestro”.

Fonte: Ansa