Sms solidali: la Procura di Rieti indaga sui 33 milioni “spariti”

I 33 milioni di euro raccolti con gli sms di solidarietà per i terremotati del centro Italia non sarebbero mai arrivati a destinazione. Il caso, sollevato dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi e riportato da Il Fatto Quotidiano, ha allertato la Procura di Rieti che ha deciso di interpellare il primo cittadino reatino.

L’indagine de Il Fatto

Il Fatto cita quanto ha affermato, ieri, il sindaco di Amatrice dal palco della festa di Fratelli d’Italia ad Atreju, secondo il quale i fondi sms di solidarietà non sono arrivati “alle persone e a quei paesi devastati” ma sarebbero stati utilizzati per interventi “estranei alle aree pertinenti”, come, ad esempio, “una pista ciclabile in un paese delle Marche non colpito dalle scosse”. Sempre il Fatto, citando fonti giudiziarie, riferisce che il sindaco di Amatrice “sarà convocato nei prossimi giorni dai magistrati che apriranno un fascicolo contro ignoti e avvieranno indagini specifiche sugli sms solidali”.

L’accusa del sindaco di Accumuli

“Nella vicenda entra anche il Sindaco di Accumuli, Stefano Petrucci, che sempre all’Ansa evidenzia: “Lo dissi a luglio e posso ripeterlo anche ora: l’operazione sms per me è stata poco trasparente. Ha deluso la popolazione, ma dell’inchiesta non so nulla”. “Ricordo che l’iniziativa – prosegue il primo cittadino – era nata all’indomani del sisma del 24 agosto per il nostro comune, per Amatrice e per Arquata del Tronto. E’ quantomeno singolare che quei fondi non siano arrivati ai comuni più colpiti, cioè Amatrice e Accumoli. Non è stata un’operazione di grande trasparenza”.

La Procura

“Stiamo valutando cosa fare, abbiamo sentito cosa ha dichiarato il sindaco di Amatrice. Domani aprirò un fascicolo a modello 45 e sentiremo anche cosa ha da dire in più il sindaco. Al momento non c’è alcuna ipotesi, si tratta solo di verificare il percorso fatto dalle donazioni“. Così all’Ansa il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, sulla vicenda.

La Protezione Civile smentisce

Non ci sta la Protezione Civile, che smentisce a tutto tondo. “Nessun euro donato dagli italiani è ‘sparito’ – dicono all’Ansa -. I fondi raccolti, come stabilito, sono destinati a interventi in favore dei territori colpiti dal sisma. Le donazioni sono nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione dopo l’approvazione dei progetti proposti dalle Regioni d’intesa con i territori colpiti”.

Sindaco Norcia: “I soldi ci sono”

“I progetti finanziati con i fondi degli sms solidali qui stanno partendo. Per quanto mi riguarda non ho riscontrato alcuna anomalia. All’Umbria sono spettati 4 milioni e mezzo di euro derivanti dagli sms di solidarietà”. A dirlo è il sindaco di Norcia Nicola Alemanno rispondendo all’Ansa dopo le polemiche sorte per la mancata assegnazione dei fondi ad Amatrice.

Regione Lazio: “Soldi assegnati”

“Con i soldi dei cittadini non si scherza e nessun giochetto politico elettorale può giustificare polemiche. Tutti i contributi degli sms solidali del numero della Protezione Civile sono destinati a opere danneggiate dal sisma e a beneficio delle comunità locali“. Così in una nota l’Ufficio speciale ricostruzione (Usr) del Lazio.

Poiché ad Amatrice e Accumoli, scrive l’Ufficio, “le spese per le scuole erano già coperte, come del resto per tutte le altre spese, le risorse degli sms solidali sono state destinate per garantire la piena sicurezza di altre scuole danneggiate dal sisma in altri comuni frequentate da ragazzi, bambini e insegnanti”.