“Le arance dell’amicizia”: un esempio di fraternità tra i popoli

L'esperienza di prossimità nei confronti dei giovani ugandesi raccontata a Interris.it dal dott. Carlo Ruspantini, direttore generale di "Africa Mission"

Arancia (© Hans da Pixabay)

La solidarietà rappresenta un elemento fondamentale per la creazione di cambiamento positivo e duraturo nella vita delle persone e dell’ambiente, anche e soprattutto nei luoghi maggiormente lambiti dalle difficoltà economiche e dai cambiamenti climatici.

L’opera di Africa Mission

Africa Mission”, fondata grazie al carisma di mons. Enrico Manfredini e don Vittorio Pastori, è una Ong operante in Uganda dall’inizio degli anni ’70 in favore della popolazione in difficoltà, attraverso svariate attività che mettono la solidarietà e la salvaguardia della dignità della persona al centro dell’azione. Occorre precisare che, l’Uganda, soprattutto nelle regioni a nord est, è contrassegnato da una grande povertà economica e sociale a cui “Africa Mission” cerca di dare un aiuto concreto attraverso diverse opere finalizzate alla ricerca di acqua e alla formazione dei più giovani. La Ong, ogni anno, per sensibilizzare la popolazione sulle attività svolte, mette in campo diverse attività solidali, una di queste è denominata “Le arance dell’amicizia”. Interris.it, in merito a questa esperienza di inclusione, ha intervistato il dottor Carlo Ruspantini, direttore generale di “Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo”.

La formazione dei giovani ugandesi di “Africa Mission” (© Africa Mission)

L’intervista

Dott. Ruspantini, come nasce e che obiettivi ha la campagna solidale denominata “Le arance dell’amicizia”?

“Questa campagna nasce in Uganda nel 2007 dall’iniziativa di un gruppo di amici originari di Procida. Quindici anni fa, dopo averli accompagnati in un viaggio nel Paese africano e aver raccontato loro le nostre attività, hanno pensato di fare una raccolta dei limoni nei giardini di Procida per fare una campagna di sensibilizzazione e raccolte fondi in Italia. Nel tempo, siccome i limoni tendono a calare, abbiamo integrato con delle arance. Tutto ciò ci permette di arrivare alle persone, raccontare ciò che facciamo e sostenere le nostre opere in Uganda”.

Quali sono i progetti che questa campagna solidale intende sostenere in Uganda?

“Questa campagna solidale ha sempre sostenuto l’opera di Africa Mission in generale. In genere, la continuità di presenza, è uno degli elementi più difficili da sostenere. In altre parole, per poter restare in Uganda, abbiamo bisogno di poter tenere aperte delle strutture in grado di accogliere i volontari 365 giorni all’anno. Esse fungono da base come una casa per la famiglia. È molto importante sostenere il progetto di solidarietà complessiva posto alla base di ‘Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo’”.

Quali sono i vostri auspici per il futuro in riguardo alle attività di sostegno alla popolazione in Uganda?

“Il nostro obiettivo innanzitutto è quello di essere presenti in Uganda con continuità quotidiana attraverso i nostri progetti. Vorremmo incrementare la nostra presenza la perforazione dei pozzi per l’acqua, l’agricoltura, la zootecnia e la formazione dei giovani. Il supporto alle giovani generazioni dell’Uganda avviene attraverso la stabilità. In altre parole, per poterle accompagnare verso un futuro migliore, è necessaria la presenza. Questo è il nostro auspico fondamentale ed anche lo sforzo più difficile da portare avanti”.