Emergenza idrica: il governo preparerà un decreto legge sull’emergenza siccità

Il governo lavorerà "a un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe e accelerando i lavori essenziali per fronteggiare la siccità"

Foto: Legambiente

Il governo preparerà un decreto legge sull’emergenza siccità, che prevederà un commissario ad hoc, una cabina di regia fra i ministri interessati e semplificazioni delle procedure per gli interventi necessari. E’ quanto è stato deciso oggi al Tavolo sull’emergenza idrica a Palazzo Chigi.

Il tavolo sull’emergenza idrica a Palazzo Chigi

“Nel corso del tavolo sulla crisi idrica si è convenuto di affrontare la questione idrica a fronte della siccità in corso istituendo a Palazzo Chigi una Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con le Regioni e gli Enti territoriali per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie” e “avviando una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile della risorsa idrica”. Lo comunica Palazzo Chigi. Altre azioni saranno un decreto legge e l’individuazione di un commissario straordinario.

Al tavolo presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, come spiega la nota di Palazzo Chigi, hanno preso parte i ministri Matteo Salvini, Francesco, Lollobrigida, Raffaele Fitto, Gilberto Pichetto Fratin, Roberto Calderoli, Nello Musumeci, il viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli. Il governo lavorerà “a un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe e accelerando i lavori essenziali per fronteggiare la siccità” e individuerà “un Commissario straordinario con poteri esecutivi rispetto a quanto programmato dalla Cabina di regia”.

Siccità: il 2022 in Piemonte anno peggiore degli ultimi 65

“Il 2022 è stato per il Piemonte il peggiore anno sotto profilo idrologico degli ultimi 65”: lo afferma il direttore generale dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), Secondo Barbero, intervenuto al convegno in corso all’International Training Centre of the Ilo a Torino sull’emergenza idrica, intitolato ‘La risorsa idrica in Piemonte. Le strategie di gestione idrica in agricoltura. Scenari, deficit idrici, litiche pubbliche e progetti innovativi: confronto tra Piemonte e Israele’.

“Nella nostra Regione – ha spiegato Barbero – si sta determinando un depauperamento molto rapido delle falde, e registriamo un calo del 60% dell’acqua immagazzinata nelle Alpi sotto forma di neve, oltre a una diminuzione del 10-15% dell’acqua nei fiumi”. L’esperto dell’Arpa Nicola Loisci ha spiegato che “il Piemonte sta subendo un cambiamento climatico più netto rispetto a quanto avviene mediamente nel mondo”.

Guardando i dati degli ultimi 60 anni si registra infatti “un aumento di quasi 2,5 gradi delle temperature massime e di circa 1,5 gradi delle minime, a fronte dell’aumento medio di circa 1 grado fatto registrare a livello globale”. E gli scenari per il futuro sono ancora peggiori: “entro fine secolo – ha rimarcato Loisci – se le immissioni in atmosfera di gas climalteranti dovessero rimanere ai livelli attuali l’aumento delle temperature medie sarebbe di 8 gradi, se invece i gas serra venissero drasticamente ridotti l’aumento delle temperature sarebbe di 2 gradi”.

Fonte: Ansa