Terremoto, sindaci in protesta a un anno dal sisma. Pirozzi: “Presi in giro sulle tasse”

pochissimi giorni dal primo anniversario del terribile terremoto che, il 24 agosto di un anno fa, colpì al cuore il Centro Italia, arriva il tempo dei primi bilanci su quanto, finora, è stato fatto per garantire alla popolazione di centri come Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli (rasi al suolo dal sisma) una ripresa degna, considerando anche le sofferenze patite nel corso del freddo inverno a cavallo fra il 2016 e il 2017. E, a conti fatti, quello che c’è da fare, a oggi, è ancora molto. In particolare, nelle ultime ore, i venti della polemica si sono alzati sull’argomento tasse: “Sull’esenzione da tasse e contributi – aveva spiegato al ‘Messaggero’ il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi – ci hanno preso in giro. Ho studiato il bando pubblicato dal ministero dello Sviluppo economico: non c’è quello che era stato stabilito. Ci avevano promesso l’esenzione dai contributi e dalle tasse per le imprese per due anni. E invece c’e’ solo un credito d’imposta. E questo non va bene”.

Gentiloni ad Arquata

Ma, assieme al dibattito sull’esenzione, l’argomento caldo resta sempre lo sgombero dalle macerie che, a distanza di un anno dal terremoto, è stato compiuto solo in minima parte: “A un anno dalla prima scossa – ha detto il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci – siamo ancora in fase emergenziale: ancora non abbiamo potuto mettere piede nel capoluogo perché ci sono le macerie. Finché non verranno rimosse, di ricostruzione non si parla”. Intanto, dopo la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, avvenuta il 2 agosto scorso, a recarsi nelle zone colpite dal sisma sarà il premier Paolo Gentiloni: il presidente del Consiglio, a circa un mese dalla visita ad Accumoli, arriverà ad Arquata alle ore 17 per poi visitare il sito delle 16 casette consegnate.

Errani: “Governo manterrà le promesse”

Nel frattempo, alla luce delle parole del sindaco Pirozzi, si è espresso il commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani che, in un’intervista al “Corriere della Sera”, ha spiegato che “per quello che riguarda la zona franca, il governo ha assicurato che, per i prossimi due anni, entro i ‘de minimis’ tutte le imprese non pagheranno né tasse né contributi”, specificando che “come è noto, è cosi’ che funzionano tutte le zone franche e io sono convinto che sarà così anche per le zone terremotate. Gli impegni presi dal governo saranno confermati”. A tal proposito, il primo cittadino di Amatrice aveva spiegato che “la zona urbana franca doveva essere appannaggio soltanto dei 55 comuni che hanno una zona rossa, che era un criterio. Invece l’hanno allargata a tutti, perché poi la civiltà dei clientes parte dall’Antica Roma. Le promesse erano altre”.