Pignataro e don Coluccia: “Cannabis? Rischio sindrome amotivazionale”

Il dirigente generale della polizia di Stato e il sacerdote anti-spaccio, relatori al convegno "Contro la droga", svolto a Roma

Antonio Pignataro don Giuseppe Coluccia

Il dirigente generale della polizia di Stato e consulente del dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, Antonio Pignataro, si unisce al sacerdote anti-spaccio, don Antonio Coluccia, nell’evidenziare alcuni particolari rischi legati al consumo di droghe. Inclusa la cannabis che, secondo i due (relatori al convegno “Contro la droga”, svolto a Roma), genererebbe una “sindrome amotivazionale”.

Cannabis e sindrome amotivazionale

Il consumo di cannabis comporta il rischio di “sindrome amotivazionale” che riguarda “milioni di nostri ragazzi”. Lo hanno sostenuto Antonio Pignataro, dirigente generale della polizia di Stato e consulente del dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, e don Antonio Coluccia, sacerdote impegnato contro lo spaccio a Roma, durante un incontro con circa 500 persone tra genitori e ragazzi delle scuole medie e superiori al convegno “Contro la droga”, organizzato dall’assessore della Regione Lazio, Flavio Cera.

Conseguenze evidenti

“Il fenomeno dei danni causati dal consumo di droghe, a partire dalla cannabis e dall’aumento esponenziale di Thc in essa contenuto è sotto gli occhi di tutti, un’emergenza vera e propria di cui ci accorgiamo solo quando arriva la tragedia“, hanno affermato Pignataro e don Coluccia nel rivolgere un monito “a tutti i genitori i quali, se vogliono davvero tutelare la vita e la salute dei propri figli, devono contrastare con ogni mezzo la disinformazione e reagire con forza al problema, così come ha anche precisato in molteplici occasioni il Presidente del Consiglio Meloni, problema che per anni è stato ideologizzato, banalizzato e pubblicizzato come una forma di libertà personale che poi, però, rende schiavo e porta alla morte”.

Fonte: Agi