Iss: percentuali di reinfezioni e casi Covid in età scolare in leggero aumento

Sono i dati che emergono dal il Rapporto esteso dell'Istituto superiore di Sanità (Iss) che accompagna il monitoraggio settimanale sull'andamento del Covid-19

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Leggero aumento, nell’ultima settimana, sia della percentuale di casi Covid nella popolazione in età scolare che delle reinfenzioni, evidenzia il Rapporto esteso dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) che accompagna il monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid-19. Somministrate ad oggi quasi cinque milioni di quarte dosi.

Reinfezioni

Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni da Covid-19 risulta in leggero aumento rispetto alla settimana precedente (20,9% contro 20,2%). Dal 24 agosto 2021 al 23 novembre 2022 sono stati segnalati 1.474.647 casi di reinfezione, pari al 7,5% del totale dei casi notificati nello stesso periodo. Lo evidenzia il Rapporto esteso dell’Istituto superiore di Sanità, che accompagna il monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid-19. Il tasso di incidenza a 7 giorni è in aumento in tutte le fasce d’età. Il tasso di incidenza più elevato si registra nella fascia di età 50-59 anni (484 casi per 100mila abitanti) mentre nella fascia 0-9 anni si registra il valore più basso pari a 138 casi per 100mila abitanti.

Casi in età scolare

E’ in leggero aumento rispetto alla scorsa settimana la percentuale dei casi di Covid-19 segnalati nella popolazione in età scolare (fino a 19 anni) rispetto al resto della popolazione (9,5% contro 9,2%). Nell’ultima settimana, il 14% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 31% nella fascia d’età 5-11 anni, il 55% nella fascia 12-19 anni, evidenzia il rapporto dell’Iss. Dall’inizio dell’epidemia sono stati diagnosticati, e riportati al sistema di sorveglianza integrata Covid, 4.735.558 casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 24.323 ospedalizzati, 543 ricoverati in terapia intensiva e 79 deceduti.

Quarte dosi somministrate

Al 23 novembre 2022 sono state somministrate complessivamente 142.592.506 dosi: in particolare si tratta di 47.326.008 prime dosi, 49.994.387 seconde/uniche dosi, 40.342.961 terze dosi e 4.929.150 quarte dosi. Lo evidenzia il Rapporto esteso dell’Istituto superiore di Sanità, che accompagna il monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid-19. Al 23 novembre, solo lo 0,1% e 0,8% della popolazione ha, rispettivamente, completato il ciclo primario e ricevuto la dose addizionale/booster da meno di 120 giorni. Il 15,6% della popolazione con età compresa fra 60-79 anni ha ricevuto la 2/a dose booster da meno di 120 giorni mentre solo il 2,5% l’ha ricevuta da oltre 120 giorni. La popolazione over 80 con la 2/a dose booster entro e da oltre 120 giorni si attesta rispettivamente al 16% e al 22%.

Tasso di mortalità

Nella popolazione di età 60-79 anni, per i non vaccinati il tasso di mortalità risulta quasi tre volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e tre volte e mezzo rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni., evidenzia il Rapporto esteso dell’Iss. Tra gli over80 non vaccinati, invece, la mortalità risulta sei volte più alta rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster, e rispettivamente nove volte e mezzo e cinque volte e mezzo più alta rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni e da oltre 120. L’efficacia del vaccino nel periodo di prevalenza Omicron (a partire dal 3 gennaio 2022) nel prevenire i casi di malattia severa è nella popolazione complessiva: pari al 69% nei vaccinati con ciclo incompleto o completo; pari all’82% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Nella fascia over80, invece, è pari all’81% nei vaccinati con ciclo incompleto o completo; pari all’88% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster; pari al 92% nei soggetti vaccinati con 2/a dose booster entro 120 giorni; pari all’83% nei soggetti vaccinati con 2/a dose booster da oltre 120 giorni.

Fonte Ansa