La Passione di Cristo: il racconto del suo amore per noi

Foto di Paul Keiffer su Unsplash

Un ingresso trionfale a Gerusalemme, Gesù che è accolto come un sovrano, tra le folle che festeggiano agitando i rami di ulivo. Ma passerà poco tempo perché tutti quelli che lo hanno omaggiato lo condanneranno a morte, mentre i suoi scapperanno e lo lasceranno al suo destino.

L’ultima cena con i discepoli, l’arresto, la Via Crucis… Sono il racconto dell’amore di Dio per noi, il solo giusto, che si carica dei nostri errori, che con il suo sacrificio ci mostra cosa significa davvero l’amore: è da lui, dal suo sacrificio, da cui noi, oggi, possiamo ricevere la vita.

Mentre ascolteremo questo racconto, possiamo entrare in questa scena. Nella vita di ciascuno di noi si ripetono questi fatti: qualcuno che si illude di poterlo seguire e poi lo abbandona, come i suoi, altri che lo accusano e scelgono Barabba, cioè la giustizia, ma anche chi, sulla croce, gli chiede aiuto e perdono, come fa il buon ladrone, che per primo è accolto in cielo con Gesù.

Un amore che ci confonde, che stupisce, perché è estraneo alla nostra natura: sarà proprio attraverso quella croce che gli apostoli stessi non comprendono, davanti a cui scapperanno, che potranno ricevere la vita vera, capiranno finalmente chi è Cristo e così potranno seguirlo nel cammino di salvezza.

Cristo non era re d’Israele per imporre tributi, per armare eserviti, per debellare clamorosamente dei nemici: egli era re d’Israele per guidare le anime, per provvedere la vita eterna, per condurre al regno dei cieli coloro che credono, che sperano, che amano” (Sant’Agostino, commento a Giovanni 51).