Passaporto sanitario: ecco perché non vuol dire “liberi tutti”

Mentre procede la campagna di vaccinazione, per poter raggiungere quell’immunità di gregge che ci proteggerà dal coronavirus, gli esperti della cabina di regia stanno valutando le prime riaperture e la realizzazione di una sorta di passaporto sanitario per chi ha già effettuato il vaccino che gli permetterà di muoversi più agevolmente tra una regione e l’altra anche qualora fossero di colore diverso.

Ci sono sia coloro che sono favorevoli sia quanti pensano che questa misura non sia costituzionalmente corretta. Bisogna però sottolineare che quando parla di costituzionalmente corretto si mette in campo questa dizione, ma non sempre tutti sanno pienamente cosa significa. Costituzionalmente corretto vuol dire fare cose in regola ma che non devono fare del male agli altri, altrimenti sarebbe troppo semplice giustificarlo dicendo che siamo in un regimo di autoritarismo sanitario. E’ necessario e fondamentale comprendere che la nostra libertà ha determinati vincoli, in primis il rispetto della libertà altrui, in questo caso della salute.

Fare quello che viene chiamato passaporto sanitario o proporre di rendere obbligatoria la vaccinazione per alcune categorie, come gli operatori delle Rsa o personale sanitario, non rappresenta una violazione della Costituzione. Compiere atti che potrebbero avere ricadute negative sulle persone fragili, al contrario, potrebbe rappresentare una violazione della nostra Carta Costitutiva. Bisogna sempre avere attenzione per gli altri, ma non solo in campo sanitario, ma in tutti gli aspetti della vita. E’ bene che ci siano a volte delle obbligatorietà, si deve fare di tutto per non fare del male agli altri.

Dall’altra parte, però, tutti devono sapere che il passaporto sanitario non è una sorta di “liberi tutti”. Si sta discutendo con grande senso di responsabilità di riaprire alcune attività di carattere produttivo e ricreativo. Non dobbiamo però dimenticare alcune regole fondamentali come il distanziamento sociale, toccarsi il meno possibile, sanificarsi frequentemente le mani e indossare la mascherina. Il “liberi tutti” va contro ogni logica e potrebbe portare a un ritorno della pandemia. Bisogna avere una grande ragionevolezza e razionalità nell’affrontare l’apertura dei vari locali, bisogna sempre rispettare le regole per il contenimento della diffusione del Covid.