Santa Cecilia: cosa la lega a Papa Pasquale I

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Santa Cecilia, subì il martirio il 22 novembre del 230 e il suo corpo riposa nella basilica romana a lei dedicata nel rione Trastevere a Roma. Cecilia aveva sposato Valeriano, al quale aveva confessato di essersi convertita al cristianesimo e di aver fatto voto di castità. Valeriano anch’egli si era convertito insieme al fratello Tiburzio e al funzionario di giustizia Massimo, i quali vennero battezzati da Papa Urbano I (222-230).

I tre vennero arrestati e decapitati, poco dopo il prefetto del pretorio di Roma, Turcio Almachio, quand’era imperatore Alessandro Severo (222-235), condannò a morte Cecilia. La giovane fu destinata ad essere soffocata con i vapori del “calidarium”, nella sua stessa casa, ma il giorno essendo ancora viva, venne decapitata.

Il corpo di Cecilia venne portato di nascosto nelle catacombe di S. Callisto sulla via Appia e qui sepolta nella cripta dei Papi. Dopo varie vicissitudini, il corpo della santa, fu ritrovato nell’ 821, nel cubicolo attiguo alla cripta papale ed apparve nel suo velo dorato e ai suoi piedi erano visibili ancora i panni imbevuti del sangue del martirio.

Il biografo del pontefice Pasquale I (817-824) ricollega la ripresa delle ricerche del corpo di S. Cecilia ad una apparizione che il pontefice avrebbe avuto in sogno. Un giorno in cui egli, durante il servizio divino, si trovava in San Pietro, mentre il clero cantava le lodi, assorto nell’armonia dei canti, cadde in letargo. Gli apparve Cecilia e gli disse che il suo corpo non era stato trafugato dai Longobardi, ma che giaceva intatto.

Fu così che Pasquale I, la rinvenne in quel singolare atteggiamento in cui la lasciò la morte, e che quando fu rinvenuta nel 1599, ai tempi di Clemente VIII (1592-1605) per ordine del cardinale Paolo Emilio Sfrondati (1560-1618) lo scultore Stefano Maderno (1576-1636) realizzò la stupenda statua della santa che si trova nella basilica a Trastevere.

Cecilia è celebrata anche come “Patrona della Musica”, perché si narra che il giorno delle nozze sentì risuonare organi e lieti canti, ai quali si accompagnò la stessa santa.