Parmitano è tornato: la Soyuz atterrata in Kazakhistan

E'tornato con i piedi per Terra (e non solo in senso metaforico) l'astronauta italiano Luca Parmitano, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), dopo ben 201 giorni trascorsi in orbita nella Stazione Spaziale Internazionale (Iss).

Il rientro

La navetta Soyuz Ms-13 è atterrata nella steppa del Kazakhstan. La capsula è atterrata in posizione verticale e i tre astronauti sono stati aiutati a uscire dalle squadre di soccorso. Le manovre di distacco dalla Stazione sono iniziate alle 03:00 ora italiana, quando si è proceduto alla chiusura del portellone. Il distacco della navetta Soyuz dalla Stazione Spaziale Internazionale è avvenuto alle 06:49 di questa mattina. Alle 10:13 ora italiana l'atterraggio nella steppa del Kazakistan. La prima a uscire è stata Christina Koch, della Nasa, che porta a casa il suo record di permanenza continuativa di 328 giorni; quindi, è stata la volta del comandante della Soyuz Alexander Skvortsov, dell'agenzia spaziale russa Roscosmos, anche lui in buone condizioni, e poi del nostro Luca Parmitano che, 201 giorni trascorsi in orbita, porta a casa una collezione di record al termine della missione Beyond. Parmitano, fuori dalla capsula, è apparso in buone condizioni e sorridente. I tre astronauti avranno ora bisogno di riprendersi dal viaggio di rientro, sempre molto faticoso. Dopo la separazione dalla Stazione Spaziale Internazionale, la navetta ha percorso due orbite e ha cominciato la manovra di rientro.

I record di AstroLuca

Nel corso della missione Luca Parmitano è stato il primo italiano del corpo astronauti Esa a comandare la Stazione Spaziale Internazionale. il primo avamposto umano nello spazio. Il 15 novembre 2019 AstroLuca ha condotto la prima delle quattro attività extraveicolari programmate per la riparazione e modifica dell'Alpha Magnetic Spectrometer. La preparazione dell'area di lavoro sullo spettrometro è proseguita il 22 novembre durante la seconda passeggiata spaziale, mentre con la terza, condotta con successo il 2 dicembre, si è provveduto alla sostituzione delle pompe in avaria dello strumento con l'innesto di un nuovo impianto di refrigerazione. Il 25 gennaio 2020, durante un delicato intervento atto a riparare lo Spettrometro magnetico Alfa, ha superato il record europeo di permanenza extraveicolare (Eva) cumulativa – precedentemente detenuto dal collega svedese Christer Fuglesang – con 31 ore e 54 minuti nello spazio.