Marco Pantani il campione

opo quindici anni di oblio, ecco che ritorna alle cronache una delle storie più cupe dello sport italiano: l’accusa a Marco Pantani, il super campione del ciclismo italiano, accusato di frode sportiva, perché avrebbe usato sostanze illegali per una gara sportiva. Queste accuse, nonostante i suoi disperati appelli per ottenere una nuova verifica delle prove mediche, che subito definì false, gli fu comminata la sospensione dalla partecipazione alle competizioni sportive, pur se fino a quel momento la sua vittoria del Giro d’Italia fosse certa. Anche la sua successiva morte, attribuita ad overdose di stupefacenti, risulta densa di misteri. Insomma, con le indagini ancora aperte, si sospetta che il racket delle scommesse, in quell'epoca, avesse interesse a mettere fuori gioco il campione. Dunque si indaga sul possibile complotto ed intervento sui medici per la manipolazione degli esami del sangue, e di una presenza di estranei nella scena della morte di Pantani per overdose. A giorni si concluderà a Forlì tutto l’iter della giustizia. Se si dovessero provare i sospetti di un complotto per mettere fuori gara in quel Giro d’Italia, si aprirebbero ulteriori interrogativi inquietanti, di come le mafie possono fare il bello e cattivo tempo, giocando sui pregiudizi, sulla voracità di storie da scrivere dei media, sulla fretta talvolta di raggiungere una verità in fretta per la pressione del sistema dell'informazione. Questa esperienza ci ricondurrebbe a tante altre pagine nere come quella in cui fu travolto ingiustamente il povero indimenticabile showman Enzo Tortora. Si può solo sperare che queste esperienze tristi, facciano fare passi avanti di civiltà alla nostra comunità.