Pacchetto Sicurezza, via libera dal Cdm: cosa prevede

Il Consiglio dei ministri ha approvato le nuove norme a tutela della sicurezza pubblica. Meloni: "Orgogliosa"

Giorgia Meloni Pacchetto Sicurezza
Foto © Palazzo Chigi

Il Consiglio dei ministri ha dato l’approvazione al cosiddetto pacchetto Sicurezza. Novità in termini di tutela per le Forze dell’ordine ma anche introduzione di norme più stringenti.

Cdm, ok al pacchetto Sicurezza

Il Consiglio dei ministri “ha approvato un pacchetto sicurezza particolarmente corposo che prevede numerose novità”. Tra le più importanti, viene spiegato, più tutele per le Forze dell’ordine oggetto di violenza o lesioni, l’introduzione di un nuovo reato per punire chi partecipa e/o organizza rivolte nelle carceri, il contrasto alle occupazioni abusive con procedure lampo per la liberazione degli immobili, la stretta alle truffe nei confronti degli anziani, misure specifiche anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori.

“Orgogliosa dell’importante ‘pacchetto sicurezza’ approvato oggi in Consiglio dei Ministri”, scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, elencando alcune delle “iniziative più rilevanti”.

Il piano

Tra norme più discusse e per la quale si è raggiunta una mediazione tra i ministri c’è quella che rende non più obbligatorio ma facoltativo il rinvio dell’esecuzione della pena per le donne condannate quando sono in stato di gravidanza o sono madri di figli fino a tre anni. Il rinvio può essere escluso se da esso derivi una situazione di pericolo, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori reati. In una formulazione iniziale si prevedeva che il differimento dell’esecuzione era escluso. Prevista la possibilità che la pena sia scontata presso gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, fermo restando il divieto del carcere per le donne incinte e le madri dei bambini più piccoli (fino a un anno di età).

La ratio, ha spiegato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è quella di intervenire sui casi delle “borseggiatrici” su mezzi pubblici o nelle stazioni: cioè “il fenomeno dell’uso della condizione di maternità come esimente in caso di commissione di reato”. Sempre contro il borseggio il questore può vietare l’accesso a metro, stazioni e porti a chi è già stato per reati commessi in quei luoghi.

Nuove norme

Si introduce poi una norma per punire chi induce all’accattonaggio un minore di 16 anni. Un nuovo reato punisce inoltre chi organizza o partecipa una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose. La pena è da 2 a 8 anni per chi organizza la rivolta e da 1 a 5 anni per chi partecipa. Rischia invece da 2 a 6 anni chi promuove e dirige una rivolta anche in un centro di accoglienza e accoglienza per i migranti.

 

Fonte: Ansa