GENOCIDIO DEGLI ARMENI: LA TURCHIA APRE GLI ARCHIVI OTTOMANI

Rimane alta la polemica sul riconoscimento del genocidio armeno del 1915-16, ma sembra che la Turchia voglia mostrare un’apertura, infatti ha iniziato ad aprire gli archivi ottomani di un secolo fa: secondo Sabah online il governo ha iniziato a mettere a disposizione di storici e studiosi gli archivi dell’epoca della prima guerra mondiale. Intanto però Ankara continua a negare che i massacri di centinaia di migliaia di persone da parte del governo ottomano siano stati un genocidio.

Il problema è che non è chiaro quale parte di tali archivi sia stata messo a disposizione della scienza. Sabah pubblica fra l’altro anche la copia di un telegramma del governatore di Bitlis del 18 settembre 1914 che accusa la popolazione armena di volersi schierare con il “nemico russo”.

Anche da parte dell’Europa era stata fatta una proposta di risoluzione sulla questione degli armeni – che sarà discusso oggi in parlamento – nel cui testo si legge che tale crimine fu un vero e proprio “genocidio”, e che Ankara dovrebbe “rispettare i propri impegni sulla tutela del patrimonio culturale”, “aprire i propri archivi e fare i conti con il passato”, inoltre Turchia e Armenia dovrebbero “normalizzare le proprie relazioni”. A pochi giorni dalla commemorazione del centenario del genocidio degli armeni, il 24 aprile, l’Europarlamento “rende omaggio alla memoria del milione e mezzo di innocenti vittime armene che morirono sotto l’Impero ottomano e prende parte alla commemorazione del centenario del genocidio armeno in uno spirito europeo di solidarietà e di giustizia”. Il Parlamento europeo, nella proposta di risoluzione in vista del voto di domani a Bruxelles, “accoglie con favore” le dichiarazioni del presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, e del premier, Ahmet Davutoglu, “in cui si offrono le condoglianze e si riconoscono le atrocità contro gli armeni ottomani”, definendole “un passo nella giusta direzione”.

Gli eurodeputati incoraggiano inoltre “a utilizzare la commemorazione dei cento anni del genocidio armeno come un’importante opportunità per la Turchia di proseguire i propri sforzi, tra cui l’apertura degli archivi” e “fare i conti con il proprio passato, riconoscendo il genocidio armeno e aprendo la strada a una genuina riconciliazione tra i popoli turco e armeno”.